Diario semi-serio di una mamma catapultata su Gemellandia. Tra lavoro, nani e (tentativi di) vita sociale.

lunedì 18 agosto 2014

Al mare

Sono sveglia dalle 7, dopo una notte ipermovimentata (si sono svegliati tutti e due più volte molestamente). Ho lottato per lavarli, vestirli, prepare loro la colazione e tutto il necessario per il mare, compreso il pranzo a sacco. Ho anche raccolto cacca e pipì in vari angoli della casa, ché stiamo spannolinando e ovviamente fanno cilecca quando sono a casa sola. Li ho portati a mare, sono arrivata alle 11,30, con tanta buona volontà nonostante il mare mosso. Avevo una borsa a destra piena di giochi e braccioli, un'altra a sinistra piena di teli, creme, acqua e cibo. Più un nano appeso al collo e un altro incollato alla mano. Appena arrivata in spiaggetta, incrocio un'amica di mia mamma che mi dice: hey finalmente! ho visto sempre solo le nonne con i piccoli! (come se io fossi stata a scialarmela alle Maldive, non a lavorare senza sosta). Io le rispondo scherzosa: si, più facile stare in ufficio! (e probabilmente la mia faccia pesta era ancora più eloquente, nonostante gli occhiali scuri). Lei: eh ma le nonne mi sembra se la cavino meglio! Io, a questo punto acidissima: eh, ma le nonne sono due. E avrei dovuto aggiungere che dormono la notte.

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