Diario semi-serio di una mamma catapultata su Gemellandia. Tra lavoro, nani e (tentativi di) vita sociale.

giovedì 28 giugno 2012

Il casting

Qualcuno di voi storcerà il naso. L’ho fatto anch’io, appena me l’hanno proposto. Ma poi mi sono detta: perché no? Vado a vedere quantomeno di che si tratta, prima. E quindi ho accettato l’appuntamento per il colloquio. Di fatto, mi sono prestata al casting.
Il film è quello della regista e attrice teatrale Emma Dante, mica quello del Grande Fratello. Il ruolo è quello del bambino protagonista - uno solo, ahimè. Qui il primo problema… come glielo spieghi quando sono grandi che abbiamo scelto solo uno dei due? Ci siamo detti: con questa filosofia, impediremo ai bambini di fare qualunque cosa, a meno che non siano insieme. E questo sarebbe un grave errore. Quindi, ok, andiamo avanti. Tanto sceglie la regia: un domani, risponderemo facendo scaricabarile.
Il colloquio è stato molto serio. Le situazioni di shooting mi sembrano assolutamente adatte e i bambini sono estremamente tutelati: massimo 3 ore al giorno di riprese per solo 8 giorni (non consecutivi), una stanza superattrezzata dedicata esclusivamente all’attorino, la presenza costante di un pediatra, tutte le certificazioni e le autorizzazioni… Insomma, niente da obiettare.
Al colloquio i puffi si sono comportati benissimo – roba da fare inorgoglire qualsiasi mamma. Hanno riso, sorriso e giocato con tutti i presenti. Tra gli aspiranti attori, le loro foto sono state quelle più apprezzate. Poco prima di andare via, Tommaso ha lasciato loro anche un bellissimo ricordo olfattivo molto rumoroso. Volevo sprofondare. Io e Santadonna (la nostra tata) siamo fuggite come due ladre. Dopo qualche istante abbiamo visto scappare da quella camera a gas anche i selezionatori. Chissà perché. Ho un vago sospetto che saremo esclusi.

2 commenti:

  1. Questa me la sono persa! Come sempre mamma intraprendente! Facci sapere come va a finire...

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