Va bene che sono maschi, quindi geneticamente ritardati. Dicono che è normale, con i maschi. Il loro vocabolario è molto ampio, pare. Ma non sembrano ancora in grado di dimostrarlo. Farci una chiacchieratina davanti a un té quando? Ah, no, sono maschi. Posso associarmi solo a pizza, birra, calcio e rutto libero il sabato sera, dicono.
No grazie. Quando sarà, ne approfitterò per uscire con le amiche, vivere tra zulù non vorrà dire mica che io perda la dignità.
I discorsi più lunghi li fanno fra loro e suonano più o meno così: uno fa l'elenco di tutti i conoscenti, da mamma e papà ai tipi visti mezza volta di cui ricordano il nome, li recita come allo stadio con enfasi e il punto interrogativo finale al che ti ti aspetti la hola dall'altro lato e invece la risposta è, dopo qualche secondo di concentrato silenzio, un semplice si o no, pollice verso, all'insù o all'ingiù. E il significato è lo stesso che al Colosseo: un no ti scaraventa nell'arena, un si ti salva. Al momento da cosa non è dato saperlo. Ancora non sanno spiegarlo, ovviamente.
Se non sono d'accordo sulla risposta, discutono un po' fra loro: "No, mamma si. Mamma piace". Ma l'altro può essere di cattivo umore e dire: "No no, mamma no, no piace". E così finché non si stancano. O trovano il modo di mettersi d'accordo. Non si sa bene come, ma evidentemente fra loro risultano chiare le dinamiche di negoziazione.
Finora non ci sono stati effetti collaterali significativi e papà e mamma risultano ancora più o meno al potere. O così credono loro.
[post ripescato sugli appunti del cellulare che risale a qualche mese fa... mi ha fatto sorridere e l'ho condiviso lo stesso, anche se un po' anacronistico ormai, per fortuna!]
Ho riso per tutto il tempo che ho letto li tuo post....anche io ho un nanetto di 2 anni e 4 mesi e di parlare non ne vuole sapere.... a parte fare l'elenco dei componenti della famiglia ;-)
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