Io che mi credevo invincibile.
Sono crollata come una pera marcia ai piedi di un albero troppo carico a fine stagione. Eh si, sto proprio alla frutta, come in metafora.
Dopo anni di fidato lavoro i miei anticorpi hanno dato forfait. Si sono ammutinati, o sono andati in vacanza, questo non l'ho capito. Hanno lasciato una lettera in cui mi confessano che li ho messi troppo sotto pressione, negli ultimi anni.
Me li immagino: a prendere il sole in spiaggia, mentre io sono spiaggiata su questo divano con una felpa del papi più grande di 4 misure, le tasche piene di fazzoletti accartocciati, la coperta di paperina, i capelli con i dread e gli occhi da pankabbestia dopo l'ultimo sballo.
Ricordatemi così. Non mi è mai piaciuto essere banale.
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