A due anni, o quasi, è prevista la revisione del mezzo, se siete dotati di un modello di bipede simile al mio. Lo sapevate? Arriva cioè un momento, obbligatorio, in cui si è costretti a passare in rassegna gli strumenti utilizzati fino a quel momento per scoprire che sono tutti destinati ad altra vita.
Se si escludono i primissimi mesi dopo la nascita, quando i nanetti venivano distratti da giostrine e piccoli doudou da culla, si può dire che fino ai 20 mesi i miei figli hanno adoperato sempre lo stesso genere di giochi: quelli con cui esplorare le relazioni causa-effetto, gli oggetti con le ruote da spingere o trascinare, le grandi costruzioni (le Clemmy per intenderci) e la tavola multi-funzionale. E ovviamente tutti i libri cartonati con grandi figure e pochissimo testo. Soprattutto quelli con le rime e con le finestrelle da scoprire oppure quelli che offrono diverse sensazioni tattili.
Adesso mi sono accorta che iniziavano ad annoiarsi, con le solite cose. E ho programmato due spedizioni punitive per il mio conto in banca: una in libreria e l'altra alla Città del Sole.
Dato che tra poco i nanetti fanno il compleanno, ho preso informazioni sui giochi più costosi (da piazzare immediatamente alla prima domanda dei parenti che in fondo possono fare lo sforzo di unirsi almeno per comprare un regalo) e mi sono limitata al necessaire per i prossimi due mesi: i colori a dita (che ancora siamo nella casa al mare), i tempera e i pennelli (idem come sopra), tanti colori di plastilina con nuove formine, un gioco "da tavola" con bottoncini colorati per imparare a distinguere i colori (perchè ancora siamo al livello zero), album da colorare e un monopattino. Avete letto bene, uno. Con tanto di successiva cazziata dal papi. Ma dico: posso sempre comprare tutto doppio perché se no poi litigano? Ci sono cose che costano un bel po' e non è il caso, a mio avviso. Che imparino ad alternarsi: hanno mille giochi con cui divertirsi. Che poi, tanto, litigano lo stesso, anche quando posseggono giochi identici. E dico identici. In ogni caso, se è un gioco che piace, sono disposta a bissare l'acquisto. Ma adesso concedetemi il beneficio del dubbio, finché non ne vedo la riuscita.
Quanto ai libri, non ho risparmiato neanche un po'. Lo sapete, perché l'ho scritto altre volte, che ho da anni fatto tesoro di una massima di mio padre che dice che si può risparmiare su tutto, tranne che sui libri. L'ho fatta mia, questa frase. Non riesco a risparmiare su tutto, ma sicuramente non risparmio sui libri. Il concetto non è molto diverso: la mia versione ne rispetta l'essenza.
Eccovi la mia nuova lista di libri per nanetti cresciutelli.
Intanto, questi due li consiglio anche alle neo-mamme, perché vanno da 0 a 3 anni. Ho già letto la sezione relativa ai 18/24 mesi e l'ho trovata straordinaria. Avrei voluto avere questi libri prima, peccato davvero. I titoli, eccoli, segnateveli in agenda:
- Giochi con me? Edizioni De Agostini, a cura di Leiderman e Masi. Contiene attività intelligenti e divertenti per bimbi da 0 a 5 anni. Per stimolarli nella crescita in modo creativo e avvincente.
- Pronti, attenti, via! de I Materiali di Erickson, di M. Sassé. Nato per gli insegnanti degli asili, è una guida pratica che contiene indicazioni sulle attività corporee basate su movimento, gioco ed esplorazione, da svolgere con i bambini, da 0 a 6 anni.
Ho portato alla cassa anche qualche classico per bambini, adatto per i più piccoli:
- Le favole disegnate de Il Grillo Parlante (ne ho comprate 4: Il fagiolo magico, Il lupo e i sette capretti, Bambi e Il Gatto con gli stivali; la cosa bella è che oltre ai disegni grandi, il testo stesso è composto da figure che sostituiscono alcune parole, rendendo la lettura dei genitori interattiva perché il bambino è coinvolto in prima persona nell'attività, ne capisce il meccanismo e viene stimolato a parlare)
- Racconti per i più piccini, Edizioni Usborne (una raccolta di 4 fiabe classiche: I vestiti nuovi dell'imperatore, Pinocchio, Lo schiaccianoci, L'omino di pan di zenzero, corredate da disegni meravigliosi)
Ho aggiunto qualche classico moderno:
- Barbapapà (edizioni Nord-Sud)
- Giulio Coniglio, di Nicoletta Costa, edizioni Franco Cosimo Panini
- Peppa Pig, della Giunti Kids
- Il fatto è, di Gek Tessaro, vincitore del Premio Nazionale Nati per leggere nel 2011
E infine un libro per imparare l'inglese giocando: si chiama "L'Inglese", di edizioni Usborne. Ha una grafica dolcissima e in una casa come la nostra, con una mamma anglofona per passione, non poteva mancare.
Alcuni hanno le pagine rigide, ma non tutti: credo sia ora di imparare a "sfogliare" i fogli di un libro, senza strapparli! Ma quel che conta è che tutti raccontano una storia, anche se in breve. Perché penso sia arrivato il momento di seguire un racconto per intero, per quanto sintetico. Come sempre, non sono io a deciderlo, ma sono stati loro a guidarmi e a farmelo capire richiedendo sempre quei due libri - gli unici due che abbiamo a casa - che narrano una piccola avventura (Pimpa e Puffi).
Ovviamente poi ci sono i giochi eterni. Parlo della palla, per esempio, e dei veicoli a ruota... certo si passa dalla macchinina alla bicicletta alla moto, ma questi sono problemi che verranno dopo. In fondo, ogni cosa a suo tempo.
Il lupo e i sette capretti me lo segno subito e' una favola che da piccola adoravo ed ora la sto raccontando a mio figlio...impazzirà ad avere il libro. :-))))
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