Camila mi è sempre piaciuta. Ha quella semplicità tipica
della ragazza che sa il fatto suo, che non deve tirarsela perché tanto non ne
ha bisogno. E’ diretta: pane al pane e vino al vino. Senza giri di parole. Poi
il suo nome è esotico quanto basta per farti capire che è una che ha vissuto un
po’ di mondo. Che ha girato e conosciuto, che è stata viaggiatrice e non
turista. La sua biografia – o quel poco che ne so – contribuiva a renderla
ancora più attraente ai miei occhi. Poi, vuoi mettere, una delle prime vee-jay
in Italia: troppo avanti! E infine l’ironia di quei baffetti da cappuccino..
spiritosissima.
Non potevo non comprare il suo libro. Mi ritrovavo in molte
delle sue affermazioni, ero sicura che sarei stata in sintonia con lei
nell’esperienza di mamma. Ammetto che non avevo idea che conducesse un
programma sull’argomento, ma questo dipende dal fatto che non guardo molta TV,
anzi la odio.
Il libro però un po’ mi ha deluso. Forse perché mi viene da
ridere alle difficoltà che esprime chi è alle prese con un solo bebè.
Affermazioni del tipo: “vuoi sapere cosa significa un bambino nella
tua vita? Innanzitutto, che non hai più una tua vita”. Mi verrebbe da dire:
“tu?”, con un solo bimbo e probabilmente tre-quattro tate? Maddai.
Probabilmente però è tutto relativo, magari le mamme di tre gemelli
ridono di quello che scrivo io. Magari anch’io mi sarei confusa e avrei
sofferto di baby blues se avessi avuto un figlio. Eppure con un figlio ci si
può dare il cambio con il marito o compagno che sia. Un figlio ti permette di
uscire sola, sempre e comunque, anche portandoti dietro il fagottino, magari
in braccio o in un marsupio. Un figlio si può portare a cena fuori: se
frigna, si mangia a turno. Un figlio si può allattare comodamente, mentre con
due ci si sente una mucca – ammesso che ci si riesca! Insomma un figlio è una pacchia, per chi ha
due gemelli.
La storia della sua maternità è vivace, alcuni episodi davvero
spassosi - chi è diventata mamma da poco si ritrova nelle pagine del racconto
facilmente ed è questo quello che piace di più. L’ironia graffiante e la
leggerezza tipica di Camila rendono divertente una storia che altrimenti
potrebbe essere quella di qualunque altra mamma dei giorni nostri. Probabilmente
questo è il segreto del suo successo.
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