Diario semi-serio di una mamma catapultata su Gemellandia. Tra lavoro, nani e (tentativi di) vita sociale.

martedì 7 maggio 2013

Impariamo a parlare, con qualche aiuto ma ce la faremo! - di AE

Da quando i bambini avevano circa un anno, come tutti i genitori, attendavamo con ansia le prime paroline, e sono arrivate: mamma, papà, ciao e…poco altro. Così aspettiamo e continuiamo a stimolare, sollecitare, leggere libri (per loro e per noi). Niente, tutto fermo, tutto tace. I mesi e alla fine gli anni passano. Nel frattempo la nostra pediatra ma anche le insegnanti ci tranquillizzano “sono bambini svegli, prima o poi parleranno… dovrete poi dirgli di stare zitti!”. Ecco, l’ironia in questi casi non ha grande effetto, decisamente sconsigliata. Altra cosa che ci hanno detto “fino a cinque anni la logopedia non si fa, sono troppo piccoli”, non ne ho ancora capito veramente il motivo.


Fatto sta che siamo arrivati ai quattro anni con due bambini che parlano, ma malissimo, sono quasi incomprensibili… e “i compagni di classe cominciano a scherzarli”: questa è la molla che ci ha fatto scattare e che ha fatto smuovere anche le insegnanti.

Da circa tre mesi frequentiamo tutte le settimane una logopedista, ma solo Vittorio perché, dopo alcune sedute di osservazione, la tipa ha valutato che Edoardo ce la può fare da solo seguendo degli esercizi da fare a casa insieme e in classe con le insegnanti.

In questi mesi ho imparato e appreso diverse cose; vorrei trasmetterle a chi ne potesse avere bisogno precisando che questa è la nostra esperienza, non ho la presunzione né di insegnare né di risolvere problemi che vanno comunque visti dagli specialisti del caso. Tenderò ad essere schematica per essere più chiara possibile e accetterei volentieri consigli ed esperienze da chi vive la nostra stessa situazione.

- Doverosa premessa che la logopedista ci ha fatto: tutti i bambini parlano, solo quelli che purtroppo hanno problemi d’udito non parlano. Una delle prime cose da fare, infatti, è l’esame audiometrico perché se anche un solo suono arriva distorto, la riproduzione di tutti gli altri via vocale risulta compromessa.

- La nostra situazione è tipica dei gemelli monozigoti maschi: abbiamo appreso che Edoardo e Vittorio non hanno un linguaggio “speciale”, solo a loro comprensibile, come succede a molte coppie di gemelli, loro si capiscono anche solo con uno sguardo… il che è peggio, perché così non hanno nemmeno bisogno di parlare!

- Stimolare fin da neonati i bambini con la tipica lallazione, combinazione ripetuta di consonanti e vocali in sillabe: lalala, tatata, sono esercizi importantissimi per cominciare l’apprendimento linguistico.

- Sin dai primi mesi stimolare attraverso la lettura e la continua spiegazione delle azioni quotidiane che si stanno svolgendo: “ora la mamma prepara la cena” “ci stiamo vestendo per andare al parco” ecc… Non per scoraggiarvi, ma ci tengo a precisare che questi ultimi due punti pur essendo molto importanti e assolutamente da mettere in pratica, non precludono un ritardo linguistico se questo è fisiologico, come nel nostro caso.

- Esclusi problemi d’udito possono subentrare veri e propri blocchi dei muscoli facciali che rendono molto difficile la pronuncia; per evitare ciò sono tassativamente vietati: biberon e ciucci oltre il limite massimo di età (18/24 mesi). Influiscono molto sul movimento della lingua, anche solo pochi minuti al giorno di biberon, per esempio la colazione, ne precludono il corretto movimento.

- Esistono esercizi che stimolano questi muscoli: spegnere una candela, soffiare invece più lentamente in modo che non si spenga del tutto, muovere dei pezzettini di carta con la cannuccia, sempre con la cannuccia soffiare per fare le bolle, fare le pernacchie.

- Evitare di insistere nel far ripetere una parola o una frase: se il bambino la pronuncia in modo scorretto, semplicemente fategliela sentire nel modo giusto, senza aggiungere commenti del tipo “parla bene” “non si è capito”; se non capite quello che sta dicendo, meglio mascherare la cosa tentando un “sono un po’ sorda”, ma evitare tassativamente di mortificarlo, meglio far finta di aver capito… attenzione non è una presa in giro, un bambino che si rende conto di non essere capito, potrebbe incorrere in rabbia e frustrazione con il rischio di peggiorare la situazione.

- Nella nostra zona il servizio di logopedia messo a disposizione dall’asl ha tempi di attesa di circa un anno, quindi consiglio di muoversi per tempo.

- Nel caso si decidesse di procedere privatamente, informarsi bene attraverso pediatra e insegnanti sullo specialista da consultare; molto importante, infatti, la collaborazione che ci può essere tra logopedista ed insegnanti: molti esercizi dovrebbero essere svolti durante l’orario di lezione perché è quello in cui bambini sono più ricettivi. Tenete anche presente che le sedute di solito dovrebbero essere fatte di mattina o nel primo pomeriggio, mai dopo un’intera giornata di scuola.

- Ovviamente dipende moltissimo dai casi e dal grado di ritardo linguistico, ma mediamente una terapia completa di logopedia può durare anche parecchi mesi e anni; è un lungo percorso, bisogna avere pazienza e fiducia.

- Informarsi sempre sui costi, eviterete spiacevoli sorprese (credetemi): una seduta di logopedia, ad oggi, dovrebbe aggirarsi mediamente intorno ai 50,00 €.

Care mamme, vi posso felicemente dire che solo dopo poche sedute, già vediamo grandi miglioramenti, non scoraggiatevi e non sottovalutate il problema.


Credits: L'immagine è tratta dal blog mammalogopedista.blogspot.it.

4 commenti:

  1. Grazie per i consigli!
    E gli alert!Io con un piccolo di quasi 12 mesi sono in fase di "attesa", lui sembra proprio non aver voglia di parlare, so che per ora non c'e' fretta ma e' importante sapere cosa fare per aiutarlo!

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    1. Spero di esserti stata d'aiuto, ma stai serena cara Francesca!

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  2. Ciao, interessante punto di vista di una mamma "catapultata" nella logopedia. Un grosso in bocca al lupo.
    Mamma Logopedista

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    Risposte
    1. Ciao Eleonora, sono Annapaola (la 601, ndr), scrivo per Moltiplicatomamma, qui sono Alter Ego!

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