Diario semi-serio di una mamma catapultata su Gemellandia. Tra lavoro, nani e (tentativi di) vita sociale.

lunedì 5 novembre 2012

Mettersi alla prova


Il lungo weekend è andato, finalmente. Non vedevo l'ora di tornare a lavoro. E' stato massacrante. Non ci siamo mai fermati, mai riposati. Certo che ora, con i nani al nido, non faccio che pensare a loro: se hanno mangiato, se hanno dormito, se hanno giocato tranquilli...


Comunque, è stato stancante, ma bello. E soprattutto abbiamo fatto un esperimento tanto interessante quanto ben riuscito.

Parto dal presupposto che ho abbandonato da tempo qualsiasi ambizione di essere genitore come gli altri. Con due gemelli non puoi permetterti il lusso di uscire a cena con amici, per esempio. Perché se urlano in due (e succede), finisce che si torna a casa a stomaco vuoto (avendo pagato per la tua cena rimasta intoccata nel piatto). Con un nano è facile, ci si alterna: in caso di necessità, uno lo tiene in braccio e l'altro mangia e viceversa. Per evitare di accumulare stress e di aggiungere stanchezza su stanchezza, abbiamo da tempo deciso: con i nani si fanno le robe da nani, invece noi adulti ci dedichiamo alle cose da adulti: cene fuori, feste, cinema (salvo che succede a ogni morte di Papa, poter uscire tra soli adulti).

Sabato mattina la giornata era talmente bella che sarebbe stato un sacrilegio restare in città. C'eravamo (ovviamente) alzati presto. E allora decidiamo di fare i coraggiosi e azzardare una gita seria. Telefoniamo all'agriturismo di un amico, poco distante dalla città e immerso in un bel bosco. Facciamo il tentativo di portarli a mangiare fuori...

Chiaramente prima di partire è passato un secolo (e neanche la doccia ci siamo fatti): tra il cambio dei due, la preparazione della borsa e della pappa da portare e tutto quello che normalmente si fa prima di uscire con un nano per due.... siamo arrivati a destinazione ad ora del nano-pranzo. E non chiedetemi come si possano perdere ore a lavare-vestire-preparare dei bambini minuscoli: è un mistero, oscuro alla pari del calzino scomparso risucchiato dalla lavatrice. Una volta arrivati, ci siamo seduti e li abbiamo fatti mangiare.

Signori e Signore, vi presento i miei piccoli adulti. Hanno mangiato quasi tutto, e sono stati seduti nei loro seggioloni con noi a tavola per ben due ore. Buoni buoni. Allegri e sorridenti. Guardandosi in giro (il locale era pieno di bambini più grandi), giocando con qualche gioco che c'eravamo portati dietro e smangiucchiando qualcosa dai nostri piatti (e tonnellate di pane di casa).

Non potete capire che soddisfazione.
Piangevano e facevano i capricci tutti, intorno a noi.
Loro, due angeli. Visti dall'esterno, sembravamo la famiglia perfetta.

Sarà stato un caso. Ovviamente. Ma scrivo qui per rendere indelebile il ricordo.
Che volete, son soddisfazioni.

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2 commenti:

  1. Risposte
    1. che ti devo dire... sembra una stupidata, magari, vista dall'esterno. ma sono piccoli scogli nel nostro percorso. e siamo orgogliosi di superarli pian piano ;)

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