tag:blogger.com,1999:blog-59944747390210250422024-03-13T05:36:25.765-07:00MoltiplicatoMammaalessiahttp://www.blogger.com/profile/09461814132318260187noreply@blogger.comBlogger167125tag:blogger.com,1999:blog-5994474739021025042.post-5807997916426859632015-07-09T01:10:00.001-07:002015-07-09T01:10:14.543-07:00Vacanze in Bretagna con bambini<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-FitVwhhgySI/VZ4sRtXKoII/AAAAAAAACA4/aLYekqW-rQ4/s1600/bretagna%2Bfoto.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="207" src="http://3.bp.blogspot.com/-FitVwhhgySI/VZ4sRtXKoII/AAAAAAAACA4/aLYekqW-rQ4/s320/bretagna%2Bfoto.jpg" width="320" /></a></div>
Siamo andati e siamo tornati. La sensazione che ci rimane è quella di una fatica fisica immensa ma di grande serenità interiore. Perché partire con bambini così piccoli e decidere per una vacanza on the road non è per nulla semplice, ma alla fine lascia soddisfatti e appagati. Incontrare mille difficoltà, risolverle insieme, scoprire un mondo nuovo ogni giorno e nuovi modi di affrontare la vita significa crescere insieme. Ne avevamo avuto la prova il primo anno, quando siamo stati in Danimarca, con i gemelli che avevano meno di 2 anni. <br />
<a name='more'></a>Ne avevamo avuto conferma l'anno scorso, dopo il nostro viaggio itinerante austriaco, con i gemelli quasi treenni. E la dimostrazione definitiva è arrivata quest'anno con il viaggio bretone. Con la differenza che adesso è si più facile per tanti aspetti - più che altro logistici (niente pannolini, ciucci, pappe, biberon né trecento cambi per ogni evenienza), ma molto più difficile per altri (rispondere in maniera precisa alle loro esigenze, espresse chiaramente, e ai loro desideri, spesso discordanti da quelli nostri). Insomma, se prima dove li mettevi stavano, e si stupivano con gioia di ogni cosa, ora l'ago della bilancia delle decisioni tende a spostarsi verso di loro, con genitori volenti o dolenti. Con il risultato che, ad esempio, dopo 10 giorni di cibo francese il Piccolo ha espresso il desiderio imperante di mangiare "cose giuste" e quindi ha richiesto pizza e pasta, proprio in occasione del nostro ultimo giorno di vacanza, nonché anniversario di matrimonio. Io che nella vita ho sempre evitato come la peste gli italiani che all'estero frequentano ristoranti italiani, sono entrata all'Atrium con le lacrime agli occhi e mi sono fiondata su una birra locale per dimenticare ;)<br />
<br />
L'errore più grande di questa vacanza è stato pensare di poter fare il giro della regione in 10 giorni. Nulla di più sbagliato: la Bretagna è enorme e racchiude talmente tante cose da fare e posti da visitare che sono tornata con la sensazione di aver sorvolato lievemente sulla regione, senza aver visto nulla davvero. Quindi, se volete il mio parere e decidete di fare qui le vostre vacanze, pianificate di visitare solo un'area (io vi consiglio il Nord) o rischiate di stancarvi come noi e di vedere troppo poco. Trascorrere una o due notti in un albergo non è consigliato, insomma. Fare e disfare bagagli in continuazione è divertente, forse, ma molto impegnativo. Per il resto, scegliete di andare dove volete e godetevela, perché è uno dei posti più belli in Europa, secondo me. Non è bella per i suoi musei o i suoi monumenti, la sua bellezza è nella semplicità delle piccole cose, nella natura incontaminata, nella dolcezza dei suoi paesaggi. E' una bellezza che ti entra dentro e ti rilassa. Non è una bellezza che si impone, che ti stordisce.<br />
<br />
Ecco cosa mi ha colpito di più:<br />
- il variare dei paesaggi al cambiare delle maree: ogni volta che arrivavamo in un posto, cercavamo di immaginarcelo con l'alta o la bassa marea, perché è lei che domina la vita di questi abitanti e determina tutto dei paesaggi<br />
- i paesini, soprattutto quelli del Nord, con le gites in pietra viva, le aiuole fiorite e curate, la Chiesetta celtica al centro che domina il territorio con il suo svettante campanile che accarezza le nuvole del cielo che qui, essendo oceanico, sembra molto più basso<br />
- i prati su cui correre, le spiagge con la cui sabbia costruire strutture immaginarie senza fine e i parchi giochi, a ogni angolo, in ogni spiaggia, in ogni paesino<br />
<br />
Il nostro giro è stato questo:<br />
- 2 notti vicino Parigi, per consentirci una tappa a Disneyland<br />
- 2 notti al Domaine des Ormes, a Dol de Bretagne, in una casetta sugli alberi. Per visitare M. Sait Michel, sfondarsi di ostriche a Cancale, passeggiare fra le mura della piratesca St. Malo, giocare sulla sua lingua di sabbia sommersa periodicamente dalle maree e divertirsi al fantastico acquario dove accarezzare i pesci della vasca tattile e immergersi sott'acqua con il sommergibile<br />
- 2 notti a Plelo, alla Mason Lamour, un albergo fattoria che più chic non si può, per rilassarsi sulle vicine spiagge di granito rosa, passeggiare sulla sabbia non ancora coperta dalle maree e andare alla ricerca di granchietti, molluschi, pesciolini e conchiglie dalle forme più insolite e per divertirsi seguendo i percorsi degli antichi Galli nel villaggio a loro dedicato<br />
- 1 notte a Quimper per percorrere il sentiero dei folletti che porta dritto al faro della selvaggia P.te du Raz, battuta dai venti<br />
- 1 notte a Vannes per passeggiare tra le case a graticci più belle della regione e per visitare in bicicletta una delle isole su cui si affaccia (Belle-Ile, ad esempio)<br />
- 1 notte a Rennes per conoscere il bel capoluogo della regione o per scoprire le leggende di Fata Morgana e Merlino, di Artù e i suoi cavalieri, nella Foresta di Broceliande<br />
- 1 notte a Le Mans per spezzare in 2 il lungo rientro verso l'aeroporto di Parigi, approfittando del vicino zoo di La Flèche, dove in realtà avremmo potuto anche pernottare guardando i leoni bianchi direttamente dalla nostra camera...<br />
<br />
Avvertenze per i viaggiatori: se non vi piacciono le crepes e le cozze state comodi a casa vostra, questo posto non fa per voi. L'accoppiata Moules Frites è alla base di ogni menu da queste parti. I nostri pidocchi per fortuna amano più le cozze che le patatine fritte, quindi non abbiamo esagerato in schifezze. Insomma.<br />
<br />
Temperature: sarà anche stata un'Estate eccezionale però non ho mai sentito tanto caldo in una vacanza nordica. E dire che mi avevano detto che da quelle parti esistevano solo 2 stagioni: l'Inverno e il 15 Agosto. Con il risultato che ho viaggiato per 10 giorni con lo zaino carico di ombrello e impermeabili, nell'attesa di un certo temporale che però ancora aspetto. Scema io.<br />
<br />
Luce e pasti: sarà che siamo siculi, sarà che abbiamo deciso di muoverci con ritmi lenti e vacanzieri, ma abbiamo avuto qualche problema di approvigionamento. Alla colazione arrivavamo sempre per il rotto della cuffia. A cena non arrivavamo quasi mai perché dopo le 21 nessuno serve più un pasto caldo neanche mosso a pietà nel vedere due bambini affamati. Il fatto è che, da siciliano, chi ha voglia di sedersi a tavola con il sole alto come se fossero le cinque? O di andare a letto con la luce? Però lì a fine giugno fa buio alle 23,30 e allora era il gatto che si mordeva la coda: andavamo a letto tardi, riuscivamo a stento a fare colazione e la sera ci accontentavamo di gallettes. Non ditelo ai servizi sociali. Anche perché sono tornati sani, in piena salute e anche molto abbronzati, loro (non parlo dei servizi sociali, mi riferisco ai nani).<br />
<br />
Sole: una conseguenza delle due voci precedenti. Il sole brucia anche lì, mettetevelo in testa. Lo dico soprattutto ai siciliani. Non fate come me che l'ho snobbato tutto il tempo, il sole, e una sera mi sono coricata che sembravo Sbirulino con il naso rosso fuoco e una evidente sensazione di avere esagerato.<br />
<br />
Shopping: se amate lo stile Petit Bateau e le sue righe marinare riempite il portafogli prima di partire. Troverete di che spendere. Anche troppo.alessiahttp://www.blogger.com/profile/09461814132318260187noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-5994474739021025042.post-30927544482859114142015-06-03T04:19:00.002-07:002015-06-09T09:03:09.185-07:00Addio Ciuccio<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-PVAD2D5ZY6I/VW7ifv4ftoI/AAAAAAAAB60/Y1-X9GEv9eE/s1600/10983220_10152967573758191_8227437017368744280_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://3.bp.blogspot.com/-PVAD2D5ZY6I/VW7ifv4ftoI/AAAAAAAAB60/Y1-X9GEv9eE/s320/10983220_10152967573758191_8227437017368744280_n.jpg" width="234" /></a></div>
<div style="color: #141823; display: inline; font-family: helvetica, arial, 'lucida grande', sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19px;">
Ecco fatto. Ci siamo. Così hanno deciso, loro. Prima di andare a letto, hanno detto che sono diventati grandi e che il ciuccio non serve più. Hanno preparato un vassoio con un biscotto, una caramella, una fragola, un tovagliolino e un po' di succo di prugna. Ci hanno posato accanto i loro ciucci e hanno aperto la finestra.</div>
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<span style="color: #141823; font-family: helvetica, arial, lucida grande, sans-serif;"><span style="font-size: 14px; line-height: 19px;"><br /></span></span>
<br />
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<div style="color: #141823; display: inline; font-family: helvetica, arial, 'lucida grande', sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19px;">
Stanotte quindi arriverà la Fata Ciuccina e si porterà via i ciucci per sempre. Per sempre? Perché??? Non potremmo aspettare ancora qualche mese? Per favore? </div>
<div>
<div style="color: #141823; display: inline; font-family: helvetica, arial, 'lucida grande', sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19px;">
<br /></div>
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<div style="color: #141823; display: inline; font-family: helvetica, arial, 'lucida grande', sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19px;">
Prevedo lunghe notti insonni, viaggi in macchina assordanti, capricci deliranti. E per cosa poi? Quasi quasi io domani le telefono e le chiedo di riportarceli indietro. Loro saranno anche pronti, dato che così hanno stabilito, ma io neanche un po'. Ad esempio, loro già dormono, io sono certa che non riuscirò a chiudere occhio.<br />
[della serie "quando i figli sono più maturi dei genitori"]</div>
<a name='more'></a></div>
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<span style="color: #141823; font-family: helvetica, arial, lucida grande, sans-serif;"><span style="font-size: 14px; line-height: 19px;"><br /></span></span></div>
<div>
<span style="color: #141823; font-family: helvetica, arial, lucida grande, sans-serif;"><span style="font-size: 14px; line-height: 19px;">Domani la Fata Ciuccina, tra vari appuntamenti di lavoro e la spesa, dovrà correre in un negozio di giocattoli e spendere una cifra di soldi per comprare loro un regalo grande grande, come era nei patti da qualche mese. Per fortuna il Piccolo non ha chiesto un cane (così diceva qualche tempo fa - e io tremavo!). Domani sera le lasceremo un altro vassoio e la mattina lei ci farà trovare i regali concordati. </span></span></div>
<div>
<span style="color: #141823; font-family: helvetica, arial, lucida grande, sans-serif;"><span style="font-size: 14px; line-height: 19px;"><br /></span></span></div>
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<span style="color: #141823; font-family: helvetica, arial, lucida grande, sans-serif;"><span style="font-size: 14px; line-height: 19px;">E così è finita. Così siamo cresciuti ancora un po'. Senza preavviso. Dall'oggi al domani, per loro scelta. Senza capricci e in modo naturale, rispettando i loro tempi.</span></span></div>
<div>
<span style="color: #141823; font-family: helvetica, arial, lucida grande, sans-serif;"><span style="font-size: 14px; line-height: 19px;"><br /></span></span></div>
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<span style="color: #141823; font-family: helvetica, arial, lucida grande, sans-serif;"><span style="font-size: 14px; line-height: 19px;">Questa volta mi sono anche commossa.</span></span></div>
<div>
<span style="color: #141823; font-family: helvetica, arial, lucida grande, sans-serif;"><span style="font-size: 14px; line-height: 19px;"><br /></span></span></div>
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<span style="color: #141823; font-family: helvetica, arial, lucida grande, sans-serif;"><span style="font-size: 14px; line-height: 19px;">Bravi, i miei piccoli ometti.</span></span></div>
</div>
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alessiahttp://www.blogger.com/profile/09461814132318260187noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5994474739021025042.post-25315060303463041622015-04-08T09:37:00.001-07:002015-04-08T09:37:31.311-07:00Uova al vapore con purea di patate<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-gMnOT6NF-bk/VRwg2IJXibI/AAAAAAAABuo/VjOVkeWimG8/s1600/uova%2Be%2Bpurea.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://1.bp.blogspot.com/-gMnOT6NF-bk/VRwg2IJXibI/AAAAAAAABuo/VjOVkeWimG8/s1600/uova%2Be%2Bpurea.jpg" height="320" width="238" /></a></div>
Chissà cosa ci trovano i bambini nelle uova. Chissà perché mangerebbero uova ogni giorno. Forse perché sono tonde e bicolore. In ogni caso, per evitare di abituarli sempre alle solite forme e ai soliti sapori (la classica frittata, alla coque, fritto...) mi piace inventarmi nuove ricette e combinazioni. La ricetta che vi propongo oggi è ripresa con qualche piccola modifica dalla rivista del Bimby, ma si può tranquillamente fare anche senza il suo (preziosissimo) aiuto e variare a piacere le guarnizioni suggerite.<br />
<br />
Ingredienti:<br />
- uova<br />
- prosciutto cotto a dadini<br />
- 600 gr patate<br />
- 300 ml latte<br />
- 50 gr burro<br />
- 50 gr parmigiano grattugiato<br />
- sale e pepe q. b.<br />
<br />
Disponete le uova nei pirottini di alluminio e fatele cuocere a vapore per circa 15 mins. In una padella saltate il prosciutto a dadini (o la pancetta, ma potete anche usare cubetti di verdura o piselli). A parte preparate il purea di patate come da abitudine, sopra vi ho indicato le dosi che uso io per noi 4. Servite le uova nei pirottini direttamente nel piatto. Accompagnate con il purea e pane da inzuppare a volontà!alessiahttp://www.blogger.com/profile/09461814132318260187noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5994474739021025042.post-47357280048419360312015-03-31T02:05:00.002-07:002015-03-31T02:06:57.976-07:00Frittatine speciali<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-UpRgCIE06u8/VRpjI7wi04I/AAAAAAAABt0/Nc7WFAyzdPc/s1600/photo2-15.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://1.bp.blogspot.com/-UpRgCIE06u8/VRpjI7wi04I/AAAAAAAABt0/Nc7WFAyzdPc/s1600/photo2-15.jpg" height="320" width="239" /></a></div>
Avete presente quando alle madri vengono le paranoie perché il proprio figlio non mangia le verdure? Ecco, queste stesse paranoie vengono anche a me, solo che siccome i miei figli sono strani, le verdure le mangiano, tutte, indistintamente e con grande passione, dagli asparagi ai broccoli passando per i cavoletti di Bruxelles. Il mio problema è un altro. O meglio, ovviamente i problemi sono due. Ricciolo non mangia più pasta, a meno che non si tratti di roba seria tipo pasta al nero di seppie, con le vongole o al ragù d'agnello. Io ovviamente non mi sogno nemmeno di cucinare tipo chef stellato ogni sera, quindi pace: se non mangia la pasta si accontenti del secondo, con pane e contorno, magari di patate (a casa mia si pretende il menu completo a ogni pasto: primo, secondo, contorno, frutta e possibilmente anche il dessert). <br />
<a name='more'></a>Lisciolo invece non beve latte e mangia pochissimi latticini. Di questo non gli faccio una colpa, in verità. Credo sia normale che, non essendo stato abituato a questi alimenti a causa della sua intolleranza, adesso che è passata, non se ne senta particolarmente attratto. Ovviamente in questo caso, a differenza della pasta, mi preoccupo di più e cerco di nascondere formaggi e latticini qua e là. Da questa mia nuova passione è nata la ricetta dei tortini di cui i miei nani vanno ghiotti.<br />
<br />
Ingredienti:<br />
- 2 uova<br />
- tanto parmigiano (le proteine del latte e il calcio per Lisciolo)<br />
- un cucchiaio abbondante di pangrattato (i carboidrati complessi per Ricciolo)<br />
- un pizzico di sale<br />
- 50 g di ricotta (le proteine del latte e il calcio per Lisciolo)<br />
a piacere si può condire con un cucchiaio di verdure di stagione, prima di infornare (loro amano gli spinaci, su questi tortini)<br />
<br />
L'esecuzione della ricetta è facilissima. Si procede come per una frittata con l'accortezza di sbattere il composto per bene per renderlo omogeneo e farlo montare. Poi si versa in 6 stampini per muffin che si ripongono in forno a 180° per circa 20 minuti o poco più. Infine, per non farli sgonfiare, bisogna servirli subito appena fuori dal forno.alessiahttp://www.blogger.com/profile/09461814132318260187noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5994474739021025042.post-38418947088399672322015-03-24T03:50:00.002-07:002015-03-24T03:50:39.295-07:00Crema alla Vaniglia con cuore di Nutella<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-bxwQ_GPR794/VRFBQqivlII/AAAAAAAABso/Iv77LYq13Zk/s1600/photo1-25.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://1.bp.blogspot.com/-bxwQ_GPR794/VRFBQqivlII/AAAAAAAABso/Iv77LYq13Zk/s1600/photo1-25.jpg" height="320" width="239" /></a></div>
La verità è che io amo fare i dolci! E' per questo che, alla fine, mi ritrovo sempre più volentieri a preparare merende e colazioni, invece che pranzi e cene. Questa crema è dedicata a Tommaso, che ama il cioccolato al punto che lo spalmerebbe anche sul pollo panato. Ma anche a Lorenzo, dato che è una delle poche ricette con cui riesco a fargli assumere un po' di latte. E' una preparazione versatile perché può essere servita per colazione e merenda, ma anche come dolce a fine pasto.<br />
<br />
Ingredienti:<br />
- un bastoncino di vaniglia<br />
- 500 g di latte intero<br />
- 90 g di zucchero a velo<br />
- 2 uova<br />
- 30 g di farina (o anche un po' di più se la preferite bella densa)<br />
<a name='more'></a><br />
<br />
Procedimento:<br />
Fate bollire il latte con la vaniglia in modo da aromatizzarlo per bene, poi buttate il bastoncino e versate lentamente il latte nel pentolino dove avrete già messo tutti gli altri ingredienti. Cuocete a fuoco medio per circa 10 minuti e comunque finché il composto non avrà raggiunto la consistenza che vi piace (considerate che una volta raffreddato si addenserà ulteriormente). Versate ancora caldo in bicchierini monodose e immediatamente mettete un cucchiaino di nutella sopra. Decorate a piacere.<br />
<br />
Ovviamente, succede che a casa mia alcune volte la nutella finisce (che vuol dire che è ben nascosta nei piani alti della dispensa). E allora ci si accontenta di mangiare la crema alla vaniglia senza cuore. Quella del cioccolato non è una battaglia persa in partenza, per fortuna!<br />
<br />
<br />alessiahttp://www.blogger.com/profile/09461814132318260187noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5994474739021025042.post-28730038149709620642015-03-20T04:56:00.000-07:002015-03-24T03:53:29.699-07:00I migliori libri 0-3 anni<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-b1nGZLbR8O8/VQwKZpxXOkI/AAAAAAAABsQ/uL0hUEOXR4A/s1600/images-6.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://2.bp.blogspot.com/-b1nGZLbR8O8/VQwKZpxXOkI/AAAAAAAABsQ/uL0hUEOXR4A/s1600/images-6.jpeg" /></a></div>
Se c'è una cosa in cui penso di essere stata brava, in questi 3 anni con i nanetti, è nell'aver loro trasferito il mio amore per i libri. Che poi, a ben pensarci, forse è solo DNA e io non c'entro niente. In ogni caso, se li metti di fronte a un libro, tutti e due, da sempre, sono felici.<br />
<br />
Ho pensato di darvi qualche indicazione dei nostri testi preferiti che, sono certa, amerebbe qualsiasi bambino. Unica avvertenza: l'età che vi suggerisco è molto indicativa e dipende dal grado di confidenza con i libri cui sono giunti i vostri bambini. Dipende da quanto è stata esercitata negli anni la loro capacità di ascolto e di concentrazione sull'oggetto libro. I miei, ad esempio, adesso che hanno quasi 3 anni e mezzo, amano le storie composte da tutto testo in una pagina, accompagnate da figure nella pagina a fianco.<br />
<a name='more'></a><br />
<br />
<a href="http://www.natiperleggere.it/index.php?id=18">Qui</a> trovate le caratteristiche che dovrebbero avere i libri secondo le fasce d'età, secondo "Nati per leggere".<br />
<br />
La lista che vi suggerisco esclude, per scelta, tutti i testi della Disney. Non perché nessuno dei testi sia tra i nostri preferiti, anzi. Amiamo alla follia Peter Pan, La Carica dei 101, La Spada nella Roccia, Biancaneve, Cenerentola, Bianca & Bernie, Il Libro della Jungla, Il Re Leone, La Bella e la Bestia, Aladdin, La Sirenetta. Quindi praticamente l'elenco completo della produzione Disney dagli anni '20 a oggi ;) Li ho esclusi soltanto perché ritengo che siano già sufficientemente conosciuti. Per lo stesso motivo ho evitato di citare le favole classiche (ma faccio riferimento a un riadattamento per i più piccini dei Tre Porcellini che ci è particolarmente piaciuto!). Ho anche escluso le storie di Giulio Coniglio, tranne il libro di Natale. Non perché non ci piacciono ma perché sono tutti ugualmente carini.<br />
<br />
<br />
<b><u>0 - 12 mesi</u></b><br />
<br />
In questa fascia di età, per la mia esperienza, i bambini si fermano solo su forme e colori. Già dai 2 mesi noi li abbiamo messi di fronte ai libri: li tenevo in braccio (uno alla volta sia chiaro!) seduti con il dorso appoggiato alla mia pancia.<br />
Purtroppo ho regalato molti libri di quell'epoca che a me sembra già così lontana. Quindi mi rimangono solo pochi testi da segnalare. In realtà, in questa fase, vanno bene tutti i libri cartonati o di stoffa. Dai colori tenui o primari. Con poche figure, semplici. Ci piacevano molto anche i libri con le finestrelle e quelli composti da tessuti differenti, tutti da toccare. Il libro che loro più hanno amato nei primi mesi (che in realtà ci siamo portati dietro per tanto tempo) era un libro cartonato che dedicava ogni doppia pagina a un colore e aveva 4 immagini di oggetti di quel colore. C'era scritto "giallo" e a sinistra c'erano disegnati il sole, il grano, la paperetta e un limone. E così via. Passavamo le ore a leggere e sfogliare.<br />
Poi hanno iniziato ad amare i testi brevi, soprattutto quelli con le filastrocche: questi erano una vera passione.<br />
<br />
PS Leggete anche <a href="http://mammamogliedonna.it/libri-per-bambini-0-18-mesi-2">questo post</a> della mia amica Mammamogliedonna. E se vi piacciono davvero i libri, seguite ogni giorno le sue storie della buonanotte...<br />
<br />
Della stessa serie:<br />
- Pio Pio cerca la mamma - Dami ed.<br />
- Qua qua fanno le ochette - Dami ed.<br />
- Ciuf Ciuf il trenino veloce - Dami ed.<br />
(ma il più bello è Pio Pio)<br />
<br />
- Il Fatto è, di Gek Tessaro > perché è divertente, ci sono gli animali e pure un lupo, e poi la grafica è originale, ed è in rima - cosa che i bambini amano sempre, a questa età soprattutto. Ha vinto il Premio Nati per leggere nel 2011.<br />
<br />
- Ninna Nanna Ninna o - La Coccinella. Questo lo cantavamo sfogliando le pagine. Come rito della buonanotte, quando erano minuscoli...<br />
<br />
- E' l'ora della pappa - Chicco De Agostini<br />
<br />
- Il Bosco - Wolf - Dami ed.<br />
<br />
<span style="background-color: white; color: #999999; font-family: 'Open Sans', sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18px;"><br /></span>
<br />
<b><u>Da 1 anno e mezzo</u></b><br />
<br />
Dall'anno in poi, e sempre più con il passare dei mesi, i bambini iniziano a seguire delle vere e proprie piccole storie, dapprima con solo 1 o 2 righe per pagina, anzi per doppia pagina, poi con sempre più testo. E inizia il divertimento - se avete voglia di leggere lo stesso libro 20 volte, nella stessa giornata. E poi anche per quelle consecutive, per un mese. Finché poi lo impareranno a memoria, avendolo anche capito tutto meglio di te. Lo prenderanno un giorno fra le mani e cominceranno a "leggere" perfettamente il testo sfogliando le pagine... e tu penserai che tuo figlio potrà saltare la materna, le elementari e le medie per essere iscritto direttamente alle superiori. Hai proprio sfornato un genio!<br />
<br />
- Fiabe per i più piccini - Ed. Usborne: queste sono state le prime vere storie che abbiamo letto. E fra queste, avevamo l'abbonamento alla lettura dei Tre Porcellini, adattata per i più piccoli. Da qui nacque l'amore/terrore per il lupo... e fu a questo punto che fu necessario mi documentassi sulla letteratura per l'infanzia dedicata al lupo: era diventato il centro del loro interesse, ma anche il loro incubo peggiore, la prima loro paura manifesta. Dovevano conoscerlo meglio per poterla sconfiggere. E così feci: partii alla ricerca dei libri con lupi simpatici, ridicoli, capricciosi o innamorati... Ed ecco qua, direttamente per voi, i nostri preferiti:<br />
- Il lupo che voleva cambiare colore - Lallemand/Thuillier - Gribaudo<br />
- Il lupo che cercava l'amore - Lallemand/Thuillier - Gribaudo<br />
- Il più furbo - Mario Ramos - Babalibri<br />
- Il lupo che voleva essere una pecora - Mario Ramos - Babalibri<br />
(aggiungete alla lista quello sopra citato di Gek Tessaro)<br />
<br />
- Pronti Partenza via - Chicco De Agostini<br />
<br />
- L'omino della pioggia - Rodari/Costa - Emme ed.<br />
<br />
- Gruffalò e la sua piccolina - Donaldson/Scheffler - Emme ed.<br />
<br />
- Federico - Leo Lionni - Babalibri<br />
- Pezzettino - Leo Lionni - Babalibri<br />
- Guizzino - Leo Lionni - Babalibri<br />
<br />
- Ti voglio bene anche se... - Gliori - Mondadori<br />
- Il domatore di foglie - Irace/Moya - Zoolibri<br />
- Due Mostri - McKee - Lapis<br />
<br />
<br />
<br />
<b><u>Intorno ai 3 anni</u></b><br />
E' l'età in cui restano incantati dai racconti. L'età in cui non ne possono più fare a meno. L'età in cui iniziano loro stessi a raccontarsi le storie da soli, tenendo il libro sulle ginocchia. L'età della vera comprensione del testo. L'età in cui non sfugge più nemmeno il più piccolo particolare...<br />
<br />
- Edmond la festa al chiaro di luna - Desbordes - Gallucci<br />
- La luna addormentata nel bosco - N Costa - Emme ed.<br />
- Orso ha una storia da raccontare - Philip C. Stead - Babalibri<br />
- Piccoli Budda - Campo - Gallucci<br />
- La Principessa e la felicità - Stark/Leffler - Krullig (Ikea)<br />
- Due eroi nell'orto - Stark/Ramel - Torva (ikea)<br />
<br />
- Buon Natale Giulio Coniglio - Costa - F. C. Panini > un bel libro di Natale, con i disegni delicati della Costa e il mitico Giulio Coniglio. Adatto verso la fine del periodo perché un po' lungo.<br />
<br />
<br />
<br />
A questo punto devo fermarmi perché sono anch'io alla ricerca di nuovi libri. Libri che abbiano molto più testo, storie più complete e complesse. E, di nuovo, mi trovo impreparata. Devo ricominciare a studiare per rispondere alle loro rinnovate esigenze. Hanno 3 anni e mezzo, e chiedono di più.<br />
<br />
Prometto che ringrazierò personalmente tutti i vostri consigli sui commenti qui sotto ;)<br />
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<br />alessiahttp://www.blogger.com/profile/09461814132318260187noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-5994474739021025042.post-31680720009775268662015-02-25T08:29:00.000-08:002015-03-17T09:33:03.302-07:00Austria a misura di bambino (2° parte)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-3Mroyx01TzE/VQhD8B288-I/AAAAAAAABrc/zagMUj19LF4/s1600/kleiner_See_Dolomiten.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://1.bp.blogspot.com/-3Mroyx01TzE/VQhD8B288-I/AAAAAAAABrc/zagMUj19LF4/s1600/kleiner_See_Dolomiten.jpg" height="239" width="320" /></a></div>
E va bene, lo so. Pensavate fossi sprofondata in letargo - cosa che, in effetti, un po' è accaduta. Sono sprofondata, non in letargo ma nel vortice delle mille cose da fare, tra la mole di lavoro (raddoppiata, ultimamente) e la gestione dei nani (più facile, si, ma non meno impegnativa, soprattutto adesso che cominciano ad avere una vera vita sociale, beati loro).<br />
<a name='more'></a><br />
<br />
Però so di dovervi la fine del racconto.<br />
Come di cosa?<br />
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Ma delle nostre vacanze, ovviamente. Si, quelle dell'estate scorsa ché magari adesso state proprio programmando la vostra Estate e magari vi torna utile. <br />
Dovrò fare ricorso alla memoria di lungo termine (andata, insieme alle notti insonni degli ultimi 3 anni e mezzo). Per fortuna ho ancora i miei appunti. E i tweet della vacanza.<br />
E allora pronti via. Qui trovate <a href="http://moltiplicatomamma.blogspot.it/2014/07/austria-misura-di-bambino-1-parte.html">la prima puntata</a>, cioè i primi giorni a Vienna.<br />
<br />
Dopo Vienna ci siamo messi in macchina e abbiamo guidato fino alla Carinzia per fermarci lì, da qualche parte sulla riva di uno dei suoi 1270 specchi d'acqua. Il tempo era grigio e sembrava di essere in piena bassa stagione: gli alberghi erano tutti chiusi, o quasi. Bussando porta a porta, per fortuna, dopo un'oretta di ricerche abbiamo trovato una casetta che dava su un prato verde, lambito da un piccolissimo ruscello, al cui margine si ergeva un enorme costruzione di scivoli e altalene in legno. Solo 3 camere. E nessun lettino. Ma per 60 euro a notte colazione inclusa poteva andarci bene, per una notte. Il letto matrimoniale era poi talmente grande e confortevole che ci siamo rimasti anche una notte in più e al momento di andarcene si è presentato anche un piccolo Bambi a salutarci, per la gioia fragorosa dei nanetti che non sarebbero più voluti andar via - nonostante la vecchietta padrona di casa sembrasse un po' la nonna di Hansel e Gretel quando ci offriva bacche di frutti rossi appena colti a merenda e poi marmellata appena fatta a colazione. A proposito, eravamo da qualche parte a sud del lago Woerthsee. Da visitare, in zona - e più precisamente vicino Klagenfurt - il Minimundus: un piccolo parco con tutti i monumenti del mondo in miniatura fra piccoli bacini d'acqua, ruscelli, finte montagne e trenini di tutti i tipi che corrono lungo i binari. Ovviamente siamo stati segnalati per essere stati in grado di far deragliare un treno. Cioè, Lisciolo ha scardinato il vagone nell'unico momento in cui io e il Papi guardavamo altrove. Ma si sa, lui è così... ehm, vivace.<br />
<br />
Comunque, partiti dalla casetta della strega di Hansel e Gretel ci siamo diretti per pranzo a Gmuend, semplicemente perché ci ispirava la descrizione che ne dava la guida. Un paese di 4 anime. Un buon ristorante dove sperimentare piatti regionali. E un ufficio turistico molto efficiente: "salve, viaggio con 2 bambini di neanche 3 anni... c'è qualcosa che possiamo fare insieme a loro?". La signora, gentilissima, ha parlato per circa un quarto d'ora illustrandomi tutte le possibilità di intrattenimento adatte a nani minuscoli. Ovviamente alla fine mi è sembrato di cattivo gusto confessarle che ci saremmo fermati solo 2 ore! Per la cronaca: abbiamo scelto di visitare il Museo Pankratium che si è rivelato una delle esperienza più belle dell'intera vacanza. Oltre ad aver sperimentato le bolle di sapone più grandi del mondo, abbiamo fatto musica con strumenti impensabili: recipienti d'acqua in ottone, una bicicletta a pedali, barchette su piccoli laghetti immersi alla luce di sole candele e infine arpe di tutte le dimensioni e xilofoni, all'interno di una chiesa medievale, minuscola, sconsacrata, la cui acustica faceva venire la pelle d'oca...<br />
<br />
Dopo aver acchiappato qualche banana e qualche mela dalla cesta del negozietto biologico della zona siamo saliti in macchina per andare... chissà dove. Ed è a questo punto che abbiamo rischiato, per la prima volta, di dormire in macchina! Ma non ditelo ai servizi sociali. Non era nostra intenzione, giuro. Il fatto è che guidando verso est, giunti quasi al confine con la Slovacchia, non abbiamo trovato una sola pensione, neanche un albergo, un campeggio. Nulla di nulla. Eravamo quasi impanicati quando per fortuna arrivarono i primi segnali di vita.<br />
<br />
E' stato un caso fortuito, e fortunato, trovare una zimmer nella fattoria di LittleMoseer (non sono certa si chiamasse proprio così, quel che so e che eravamo a due passi dal Klopeiner See, la cui zona era piuttosto turistica ma almeno ci ha permesso un po' di svago con un risciò e una cena gourmet). Quattro case, quattro abitanti, una quarantina di animali di tutti i tipi. Anche qui, saremmo dovuti restare una notte e nonostante il letto (piccolo, questa volta!), ci siamo fermati una notte in più. E alla fine è stata una fatica trascinar via i bambini da quel Paradiso pieno di animali, scivoli, altalene, biciclette, macchinine e piccoli trattori... Andando via, direzione Graz, con un sole splendido alto sul cielo azzurro ma che più azzurro neanche in Sicilia ci siamo fermati a fare un tuffo nel KleinSee. Un laghetto delizioso a servizio di un piccolissimo campeggio dotato di giochi di tutti i tipi, manco a dirlo. I bambini erano felici, ancora una volta, meravigliosamente felici, immersi in una natura incontaminata, tra paesaggi incredibili così diversi dai nostri.<br />
<br />
Ovunque decidiate di dormire a Graz, qualsiasi delle sue attrattive vi attragga, se viaggiate con bambini non potete farvi mancare una giornata - o due - dedicate alla visita del Museo dei Bambini (Frida & Fred) e del Parco adiacente (Staedtischer Ausgarten). Poi suggerisco anche un salto al museo zoologico, anche se ubicato in una zona non centrale, ma facilmente raggiungibile in autobus, se riuscite a non perdervi sotto la pioggia, come abbiamo fatto noi.<br />
<br />
Un'ultima nota. Se non sapete dove andare a mangiare: fermatevi pure in una stazione di servizio contando di passarci mezza giornata. Tra giochi interni (mica male se piove) e giochi esterni ce n'è per tutti i gusti.<br />
<br />
Adesso siamo in fase di scansione della prossima meta. Se avete suggerimenti, passateceli: grazie ;)<br />
<br />
<br />
<br />
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alessiahttp://www.blogger.com/profile/09461814132318260187noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5994474739021025042.post-81097832381201104172014-12-22T07:51:00.001-08:002014-12-22T07:51:30.633-08:00E' arrivato Natale<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-ANjmdtuO4rk/VJg9yrI_suI/AAAAAAAABh0/xq8QxeOQoik/s1600/babbo-natale-con-stella-feste-natale-dipinto-da-alessio07-1062185.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://2.bp.blogspot.com/-ANjmdtuO4rk/VJg9yrI_suI/AAAAAAAABh0/xq8QxeOQoik/s1600/babbo-natale-con-stella-feste-natale-dipinto-da-alessio07-1062185.jpg" height="250" width="320" /></a></div>
E così, silenzioso e discreto, in punta di piedi e all’improvviso, è arrivato anche questo nostro quarto Natale insieme. <br /><br />In casa è riapparso il Grande Albero (non quello micragnoso un metro e una mela che l’anno scorso ci avete costretti a permutare con uno “alto alto fino al tetto”). Sono riemerse le candele rosse, gli angioletti, le stelle di Natale e gli addobbi davanti alla porta d’ingresso. <br /><br />Per voi ho già comprato tutti i generi di regali che mi venivano in mente, anche se poi all’asilo mi hanno consegnato la lettera che avete voluto scrivere - non proprio di vostro pugno ma insomma, si, quella che avete dettato, a quanto pare.<a name='more'></a> E ho scoperto che l’unico desiderio che avevate era di ricevere una cucina. La cucina non mi era venuta in mente, anche perché non contavo di spendere cento-errotti-euro per un solo regalo. Ma avevate a quanto pare solo questo desiderio e Babbo Natale se n’è fregato. Ormai è andata. La cucina me la sono segnata per la prossima occasione, quella in cui chiederete dei monopattini e mi farete sbagliare un’altra volta.<br /><br />E’ arrivata anche la vigilia della festa di Natale a scuola. Le mamme dell’asilo erano tutte emozionate, commosse. In chat (la chat nata per decidere cosa regalare alle maestre) scommettevano su chi avrebbe pianto per prima. Io pensavo boh, sono una mamma degenere. Piangere, che assurdità. Per così poco. Per quattro canti e una scenetta di 2 minuti. Che sarà mai. Ma la gente davvero non ha altro da fare, altro a cui pensare?<br /><br /><div>
Poi quella sera mentre cambiavo Lorenzo lo sento che comincia a cantare. Prima piano piano, sottovoce, poi sempre più ad alta voce.<br /><br />Una canzone mai sentita. Accompagnata da una mimica plateale.<br /><br />Mi chiedo: ma quando l’hai imparata? La sai tutta amore mio! La canti e la mimi così bene! Chi te l’ha insegnata? E io dov’ero mentre tu imparavi queste cose? Ho capito: genio! Ma certo! Sarà una parte della recita di domani! Una canzone così dolce… Comincio ad associare tutte le poche informazioni che erano filtrate su questa recita. Loro che avrebbero fatto i pastorelli. I bambini più piccoli della classe che si sarebbero travestiti da angioletti. E mi commuovo: comincio a piangere. Non mi era mai successo. A quel punto arriva il Papi con Tommi che si accoda e canta anche lui, raggiante di gioia. Anche lui la sa tutta, canta e mima, e intona i cori con grande passione. E anche il Papi, non lo ammetterà mai, ma vi giuro che aveva i lucciconi. Perché sono diventati grandi. Sento un moto di orgoglio per i miei nanetti.<br /><br />Poco importa che l’indomani alla festa mi hanno riconsegnato il Nano Biondo come un pacco regalo: “Signora, ci dispiace, si rifiuta di farsi vestire, non vuole partecipare”. Niente recita per lui. Ci avrei scommesso. Figuriamoci, fare quello che fanno tutti. Lui? Il Nano Bruno invece entra in scena rigido come un bastone, con le braccia tese, i pugnetti chiusi, la testa rivolta verso il pavimento e solo gli occhi rivolti verso la stanza che si muovono per cercarmi nella folla. Appena incontrano i miei, lui scuote la testa per comunicarmi che no, lui non canta. Sta lì, per non dare un dispiacere a nessuno, va bene, ma non vuole fare nulla. Neanche lui vuole partecipare. OK, amore. Con gli occhi lo accarezzo e gli faccio capire che va bene, che va tutto bene. Che è bellissimo anche così, muto come un pesce, fermo come un albero ben piantato per terra. Che sono orgogliosa di quello che sta facendo. <br /><br />Le maestre mi hanno detto poi che durante le prove erano bravissimi. Erano dispiaciute per me. Ma non sanno quanto poco importi: io ho già avuto il mio spettacolo personale, la sera precedente. Loro non sanno che ho assistito alla Prima più bella della mia vita. Non lo sanno che ho visto uno spettacolo che non scorderò mai.</div>
alessiahttp://www.blogger.com/profile/09461814132318260187noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-5994474739021025042.post-20769736544701826762014-12-12T03:26:00.001-08:002014-12-12T03:26:26.228-08:00La legge dei 50 minuti<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-_ytjN6iyfTY/VIrQnpVr6fI/AAAAAAAABfg/vV6TBA88zYE/s1600/images-4.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://4.bp.blogspot.com/-_ytjN6iyfTY/VIrQnpVr6fI/AAAAAAAABfg/vV6TBA88zYE/s1600/images-4.jpeg" /></a></div>
Ogni famiglia ha i suoi tempi. I nostri sono un po' lunghi, ecco tutto. Ci vogliono 50 minuti la mattina per preparaci e andare a scuola, tra colazione, igiene e vestizione. Conditi di lacrime e capricci, ovviamente. Poi ci vogliono 50 minuti a pranzo: da quando entriamo a casa a quando li mettiamo a letto per la pennica pomeridiana. La sera, poi, ci vogliono 50 minuti per prepararci ad andare a letto: ci laviamo e vestiamo, facciamo i capricci e poi abbiamo i nostri riti, che per ora prevedono una o più favole prima di spegnere la luce. E poi ci vogliono esattamente 50 minuti per addormentarsi, anche se si addormenta un giorno prima uno e poi l'altro o viceversa. <br />
<a name='more'></a>Sono 50 minuti in cui io sto lì, al buio, accucciata su un cuscino fra i due letti e cullata dalla ninna nanna del nostro Baby Monitor che a breve compirà 3 anni e mezzo di onorato servizio. 50 minuti in cui ripercorro con la mente tutto quello che ho fatto durante la giornata, 50 minuti in cui prego che si addormentino qualche minuto prima, almeno questa volta, perché dovrei fare ancora un milione di cose ed è, ovviamente, già troppo tardi e sento che le forze mi stanno già lentamente abbandonando, ogni minuto che passa, perché chi si ferma è perduto. 50 minuti di croce e delizia: 50 minuti in cui mi godo le loro manine strette alle mie, 50 minuti in cui impreco perché, cavolo, hanno già 3 anni suonati e dovrebbero imparare a farlo da soli, dovrebbero addormentarsi come i grandi. 50 minuti in cui non vorrei essere da nessun'altra parte al mondo, ma vorrei anche essere ovunque meno che qui, con la schiena che impreca e la gamba addormentata. Ci sarebbe quel certo film in televisione. Vorrei leggere il libro che ho cominciato 3 mesi fa. Vorrei parlare con il Papi ché adesso è già quasi Natale e ancora non abbiamo deciso il menu della vigilia, quando in 25 gremiranno il nostro piccolo salone. Poi le palpebre si chiudono, le mie forse prima delle loro. Poi mi accorgo che sono passati 50 minuti e che il loro respiro ha assunto il ritmo calmo del sonno profondo. So che adesso posso alzarmi senza rischiare di dover ricominciare da capo per essere stata colta in flagrante. Li bacio sulla fronte, li perdono per questa lunga attesa. Spengo le luci e chiudo gli occhi sulla casa sottosopra. Domani è un altro giorno, c'è sempre speranza.alessiahttp://www.blogger.com/profile/09461814132318260187noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5994474739021025042.post-36702982390606243172014-11-11T08:12:00.001-08:002014-11-11T08:12:23.310-08:00Cosa regalare a un bimbo di 5 anni <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-FyvFnTFBjds/U3OC6ADSb8I/AAAAAAAABHU/GJNnFFRG3yY/s1600/tartarughe+ninja.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://3.bp.blogspot.com/-FyvFnTFBjds/U3OC6ADSb8I/AAAAAAAABHU/GJNnFFRG3yY/s1600/tartarughe+ninja.jpg" /></a></div>
Ho sentito una mia amica mamma di gemelle chiedere nel panico più totale a una mia amica mamma di gemelli coetanei cosa potesse regalare a un compagno di classe, maschio, per la festa di compleanno. Il nano in questione festeggiava 5 anni.<br />
<br />
Si, quindi. Questo e uno dei pochi post di pubblica utilità che troverete su questo blog. Questo blog nasce come divertissement (eh? che dici?), non per dispensare consigli pratici, anche se qua e là, a ben vedere, qualche consiglio utile qualcuno lo può trovare. Forse. <br />
<a name='more'></a><br />
<br />
Dall'alto del suo armadio pieno di tartarughe Ninja, mamma Turtle ha cominciato a snocciolare un elenco che per metà mi sembrava in aramaico, dato che citava nomi assurdi. Ho ricollegato i neuroni quando ho sentito Lego. Ecco, questi li conosco. E ho preso appunti per voi.<br />
<br />
Tartarughe Ninja<br />
Iron Man<br />
Dragon Ball<br />
Power Rangers<br />
Lego<br />
Playmobil<br />
Magliette o pigiami dei supereroi<br />
Libri<br />
DVD<br />
Macchinine, ruspe, moto...<br />
<br />
Non ricordatemi che tra qualche anno troverò animaletti e mostriciattoli anche nel cassetto delle mie mutande perché butto la carta di credito e fingo povertà per sempre.<br />
<br />
PS Papi, per te: non c'è alcuna speranza che la butti, la mia carta di credito.. Giusto perché tu non ti faccia illusioni in merito, eh.alessiahttp://www.blogger.com/profile/09461814132318260187noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5994474739021025042.post-30055542714670112712014-09-11T03:12:00.000-07:002014-09-11T03:12:02.271-07:00I Lego<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-31vKJ-Hg5Q0/VBF1Px4UYfI/AAAAAAAABSQ/dFxQ_Za7L-M/s1600/Unknown.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://4.bp.blogspot.com/-31vKJ-Hg5Q0/VBF1Px4UYfI/AAAAAAAABSQ/dFxQ_Za7L-M/s1600/Unknown.jpg" /></a></div>
I lego sono un'istituzione. Fosse stato per me sarei andata a Billund già l'anno scorso da Copenhagen, ma il papi, che ha i piedi per terra, ha studiato sottili strategie di terrorismo psicologico per farmi desistere dal proposito. Ovvero, mi ha semplicemente fatto riflettere su come sarebbero state piacevoli quelle tre ore e mezzo di macchina con due nani di meno di due anni. <a name='more'></a>Il fatto è che ora non so se ci vorrò mai più andare, a Legoland. Ora che scovo mattoncini colorati in ogni angolo della casa, pure fra le lenzuola quando mi vado a coricare. Ne abbiamo talmente tanti che potremmo rivestire tutte le pareti di casa e anzi questo sarebbe un metodo creativo per conservarli, dato che nessuna cesta riesce più a contenerli. E questo è anche un messaggio non tanto subliminale rivolto a chi per caso abbia intenzione di fare un regalo di compleanno ai nani tra un mese. Quasi quasi stampo un invito alla festa con questo testo. Perché poi l'idea è bellissima. Quando apri il cartone già te li immagini: fattorie, castelli, zoo, fortini, case e appartamenti arredati e corredati. Poi non si sa come il foglio delle istruzioni per il montaggio viene fagocitato dalla carta regalo e finisce in uno dei tremila sacchi di spazzatura che produciamo, senza capire come, ogni giorno. E tu ti ritrovi a guardare migliaia di mattoncini, tutti uguali, e a fare torri alte alte. alessiahttp://www.blogger.com/profile/09461814132318260187noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-5994474739021025042.post-35143292137219095382014-08-18T01:36:00.003-07:002014-08-18T03:27:19.091-07:00Al mare<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-FszKJ7IpYyk/U_G52mpMvjI/AAAAAAAABQg/4A9K6ywIHAI/s1600/giochi-da-spiaggia.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://1.bp.blogspot.com/-FszKJ7IpYyk/U_G52mpMvjI/AAAAAAAABQg/4A9K6ywIHAI/s1600/giochi-da-spiaggia.jpg" height="320" width="222" /></a></div>
Sono sveglia dalle 7, dopo una notte ipermovimentata (si sono svegliati tutti e due più volte molestamente). Ho lottato per lavarli, vestirli, prepare loro la colazione e tutto il necessario per il mare, compreso il pranzo a sacco. Ho anche raccolto cacca e pipì in vari angoli della casa, ché stiamo spannolinando e ovviamente fanno cilecca quando sono a casa sola. Li ho portati a mare, sono arrivata alle 11,30, con tanta buona volontà nonostante il mare mosso. Avevo una borsa a destra piena di giochi e braccioli, un'altra a sinistra piena di teli, creme, acqua e cibo. Più un nano appeso al collo e un altro incollato alla mano. Appena arrivata in spiaggetta, incrocio un'amica di mia mamma che mi dice: hey finalmente! ho visto sempre solo le nonne con i piccoli! (come se io fossi stata a scialarmela alle Maldive, non a lavorare senza sosta). <a name='more'></a>Io le rispondo scherzosa: si, più facile stare in ufficio! (e probabilmente la mia faccia pesta era ancora più eloquente, nonostante gli occhiali scuri). Lei: eh ma le nonne mi sembra se la cavino meglio! Io, a questo punto acidissima: eh, ma le nonne sono due. E avrei dovuto aggiungere che dormono la notte.alessiahttp://www.blogger.com/profile/09461814132318260187noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5994474739021025042.post-297764991077948062014-08-05T03:23:00.000-07:002014-08-05T03:28:25.096-07:00Estate<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-IfYIIiDr2yo/U-CwXMD_41I/AAAAAAAABPU/UKgeTeAM17Y/s1600/estate20121.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://4.bp.blogspot.com/-IfYIIiDr2yo/U-CwXMD_41I/AAAAAAAABPU/UKgeTeAM17Y/s1600/estate20121.jpg" height="272" width="320" /></a></div>
Ed è arrivata un'altra Estate, un'Estate di quelle un po' strane, fredde, instabili. E come ogni Estate, da 3 anni a questa parte, noi abbiamo fatto i bagagli e ci siamo trasferiti nella casa al mare, già i primi di Luglio. Io e il Papi facciamo la spola ogni giorno. Un'ora ad andare e una a tornare, se tutto va bene, e finora niente è andato bene. Per lavorare ma non rinunciare al piacere di rivedere i loro occhi un momento prima che si chiudono la notte. Al piacere di ricevere un abbraccio prima di addormentarsi. Alla curiosità di osservare i progressi della giornata - perché basta un giorno di assenza per scoprire che ci si è persi un importante passaggio della loro crescita.<br />
<br />
<br />
<a name='more'></a>La casa è quella di sempre. Stessa vista sul mare. Stesse voci dei vicini e persino stesso abbaiare degli stessi cani.<br />
La casa è anche un po' più vuota, però, dato che quest'anno la vita si è portata via il gatto e nonna-nonna. Lei ora abita su una stella, da quel che ne sanno loro. La sua stanza è vuota ed è sempre un po' buia e ogni volta che passiamo sotto la sua persiana chiusa intercetto gli sguardi dei nani e non riesco a capire cosa pensano. Mi commuovo anche un po'.<br />
Ci sono sempre la nonna bionda, che abita a pochi metri di distanza da noi, e la nonna bruna che, con il suo compagno, dorme sotto il nostro stesso tetto.<br />
Poi c'è lo zio moderno, ma neanche la fidanzata dell'anno scorso c'è più, ché adesso sta a Parigi e guarda lo stesso nostro cielo con il suo naso all'insù. E si è portata via anche il cane che ci teneva compagnia. Adesso c'è un'altra fidanzata, anche lei bionda, che gioca con loro. Lo zio no, non cambia, lui. Ieri ha portato a casa una signora sulla cinquantina, un'artista con il piercing al naso e i capelli a spazzola, con i suoi due figli adolescenti. Si erano persi per strada, con il loro camper in affitto, e lui li ha portati al campeggio gestito da un suo amico. Poi li ha invitati a casa per la merenda. E la sera dopo erano con noi anche a cena. Gente raccolta per strada, dice la nonna bruna, come da sempre, come quando era piccolo. Dice che un anno un camper è rimasto parcheggiato lungo il viale d'ingresso per 3 settimane. Ecco, magari quello sarebbe troppo, per me. Invece queste incursioni sono simpatiche. E i gemelli hanno un pubblico diverso per cui esibirsi ogni sera, loro che amano dare spettacolo.<br />
<br />
Corrono da mattina a sera, forse ignari ma felici, rischiano la pelle a ogni gradino, impavidi con le loro moto si lanciano giù per le discese contornate da muretti in pietra viva e percorrono pericolosamente il perimetro della piscina. Ogni mattina si presentano puntuali (più o meno) alla stessa nostra amata caletta e salutano le stesse facce. Iniziano a fare amicizia. Si lanciano coraggiosamente fra le onde, non temendo il mare neanche un po'. Dormono lunghe ore tutti i pomeriggi e poi ricominciano. Corrono. Rischiano la pelle con le loro moto. Percorrono il perimetro della piscina. Vanno a mare. Salutano e fanno amicizia. Si tuffano fra le onde. E dormono a lungo. E poi ancora e ancora. Ma non si annoiano mai.<br />
<br />
E' cambiato tanto dall'anno scorso, eppure sembra che sia tutto uguale. La vita scorre comunque. Il mare fa sempre il mare, la luna sorride sempre dallo stesso cielo e le stelle. Le stelle stanno a guardare.alessiahttp://www.blogger.com/profile/09461814132318260187noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-5994474739021025042.post-10489590426546911872014-07-09T06:52:00.000-07:002014-07-09T06:52:13.830-07:00Austria a misura di bambino (1° parte)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-JardrFvN1Aw/U71IwBEwtDI/AAAAAAAABMo/cDtNGMiLSx4/s1600/IMG_4757.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://4.bp.blogspot.com/-JardrFvN1Aw/U71IwBEwtDI/AAAAAAAABMo/cDtNGMiLSx4/s1600/IMG_4757.JPG" height="213" width="320" /></a></div>
La sera prima di partire, stanca e trafelata, ho tuittato così: <br /><br /><i>AAA cercasi clone che continui a lavorare mentre io me ne vado in vacanza. </i><br /><br />Sono arrivata all’aeroporto distrutta: tra lavoro, preparativi per la partenza ed emergenze di tutti i tipi dell’ultimo minuto sembravo uno zombie. Ci ha messo il carico un ritardo clamoroso della RyanAir. E le belve scatenate in aeroporto per 3 ore e mezza non hanno certo aiutato la sensazione di relax che avrei voluto godermi andando finalmente in ferie.<br /><a name='more'></a><br />Poi però siamo arrivati a Vienna. Era notte e i bambini dormivano in macchina. Al buio abbiamo cercato di capire come funzionasse l’appartamentino affittato. Abbiamo trovato i letti a tentoni, lanciato le valigie in un angolo, ci siamo svestiti a occhi chiusi e addormentati come sassi.<br /><br />L’indomani ci aspettava in tutto il suo splendore la capitale imperiale per eccellenza. Ci siamo mossi tardi, tra passeggini e mezzi pubblici, per la felicità dei due nanetti euforici. <br /><br />La prima tappa, visto il tempo incerto, è stato il museo di storia naturale: bellissimo. Uno di quei posti in cui nella vita di prima non mi sarei mai sognata di mettere piede, ma che con loro mi è sembrato persino divertente, quasi come un pomeriggio di shopping. Ho detto quasi.<br /><br />Nei tre giorni a Vienna abbiamo esagerato con le cose da fare e da vedere, tant’è che il quarto giorno, in partenza per la Carinzia, abbiamo avuto qualche ora di puro delirio. Piangevamo o gridavamo tutti. Da esaurimento. Nei giorni seguenti è andata meglio, probabilmente la prima tappa cittadina non è stata una grande idea. L'agenda era troppo piena. Comunque, da quel giorno in poi, nanetti perfetti e relax garantito per tutti. Beh, relax si fa per dire, sempre con due piccoli animaletti si viaggiava. A dire il vero l’Austria è talmente ben organizzata per l’ospitalità nanesca che la “logistica” non è stata affatto un problema: i ristoranti e le trattorie sono tutti dotati di menu per bambini e di mini-posate, le stazioni di servizio hanno parchi giochi giganti, stanze per il cambio e mini-gabinetti, nelle città ci sono una serie di eventi e località dedicate espressamente a loro: musei per bambini, esposizioni temporanee, per non parlare dei parchi, belli a prescindere ma quando poi scopri che il più brutto possiede il parco giochi più bello del più bel parco giochi della tua città, beh, ti viene da pensare, ma intanto ne approfitti felicemente (e alle 17 i parchi sono tutti popolati da mamme, papà e bambini – pensare che alla stessa ora io sono ancora in ufficio che digito mestamente al computer o parlo concitatamente al telefono). <br /><br />Certo potrebbero sorridere ogni tanto, questi viennesi. Sono gentili, ma non proprio simpatici. Per fortuna fuori dalla capitale, la gente è più cordiale. Però funziona tutto. Al parcheggio non funzionava la macchinetta. Telefoni e trovi l’operatore che parla anche un inglese decente e in 5 minuti ti fa arrivare il tecnico (che poi non ci ha cambiato le monetine perché era parecchio antipatico, ma non si può avere tutto, eh).<br /><br />Di cose da fare per i bambini Vienna ne offre per una settimana almeno. <br /><br />Il Prater, per esempio. I suoi sconfinati prati verdi, i parchi giochi (ovviamente), il lunapark e, ovviamente, la ruota vintage con ampia vista sulla città… E qui non ci siamo fatti mancare niente. Pure gli autoscontri abbiamo fatto, a mezzanotte. A 2 anni. <br /><br />Poi il Tiergarten, cioè lo zoo. Dentro Schoenbrunn, dove c’è il famoso castello, ma quello non l’abbiamo visto per la nota avversione che ho nei confronti dei castelli. Sarà perché da piccoli mia sorella ci costringeva a vederli tutti, a ogni viaggio? Comunque lo zoo è il più bello che abbia mai visitato. E soprattutto ci siamo innamorati dei panda e i bambini ancora ne parlano perché quando siamo arrivati dormivano ma poi siamo andati a trovarli ad ora di pranzo e loro si sono fatti trovare allegramente seduti che mangiavano foglie di bambù. Felicità pura.<br /><br />Poi lo Zoom, cioè il Museo dei bambini che si trova all’interno del MQ – il quartiere dei musei. L’interno del quartiere è pieno di locali. Qui anche solo prendere un caffè regala una sensazione stupenda… <br /><br />E niente, e poi ce ne siamo andati. Senza aver fatto shopping nonostante fossero iniziati i saldi (lo so, non sono più io, non ditemelo, aiuto!). Senza aver visto Klimt se non nelle centinaia di riproduzioni appese ovunque. Senza aver fatto la spesa al NaschMarkt. Senza essere andati a salutare Phil, chi sa chi è ma ne parla bene la guida, lui che vende tutto quello che c’è nel suo locale, dove puoi mangiare e bere, come in un café/pub/ristorante. Senza essere passati dal Belvedere. <br /><br />E quindi ci possiamo tornare presto. Giusto, Papi? Magari a Capodanno, con amici, affittiamo la stessa casetta e prenotiamo quella nello stesso pianerottolo per gli amici e così organizziamo il cenone di Capodanno a casa e invitiamo anche… ok, Papi, va bene. Capodanno è lontano e sto fantasticando. Allora organizzo Londra per fine Settembre, d’accordo? <div>
<br /></div>
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<i>(to be continued)</i></div>
alessiahttp://www.blogger.com/profile/09461814132318260187noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5994474739021025042.post-7097535234103207472014-06-11T03:53:00.000-07:002014-06-11T07:32:30.214-07:00Orecchiette con i broccoli - di AE<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-S5FrxljOYGs/UrQqr0RYbTI/AAAAAAAAA80/iUNXvTFDN2k/s1600/orecchiette+con+gli+alberelli.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://1.bp.blogspot.com/-S5FrxljOYGs/UrQqr0RYbTI/AAAAAAAAA80/iUNXvTFDN2k/s1600/orecchiette+con+gli+alberelli.jpg" height="320" width="235" /></a></div>
Questa è la mia ricetta delle orecchiette con i broccoli. Ma per favore, non chiamatela così. Non davanti a <i>loro</i>.<br />
<br />
In fondo, gli alberelli non sono altro che i broccoli verdi, avete presente? Questa pasta è un modo gustoso per farli magiare ai bambini, se la storia degli alberelli ancora non li avesse convinti ;)<br />
<br />
Ingredienti:<br />
orecchiette fresche<br />
broccoli<br />
latte<br />
burro<br />
parmigiano reggiano o grana padano<br />
olio extravergine di oliva<br />
sale<br />
<br />
<br />
<a name='more'></a>Lessare i broccoli. In una pentola antiaderente sciogliere due noci di burro, mettere la verdura lessa e schiacciarla abbastanza perché diventi un sugo, salare. Aggiungere ad occhio del latte e tenere a fuoco basso.<br />
<br />
A parte lessare le orecchiette e con l’acqua di cottura allungare ogni tanto il sugo perché non si prosciughi.<br />
<br />
Condire la pasta direttamente nella pentola antiaderente. A piacere formaggio grattugiato, prezzemolo e un filo di olio.alessiahttp://www.blogger.com/profile/09461814132318260187noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5994474739021025042.post-77807195785426022522014-05-26T03:02:00.000-07:002014-05-26T03:02:49.644-07:00Buonanotte. Anche no.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-wZS-qYQkDAU/U3OFVudxCCI/AAAAAAAABHc/oRDS6aYRX7c/s1600/buonanotte.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://3.bp.blogspot.com/-wZS-qYQkDAU/U3OFVudxCCI/AAAAAAAABHc/oRDS6aYRX7c/s1600/buonanotte.jpg" /></a></div>
E dopo mezz'ora di coccole, baci, ninne nanne, storie e carezze, dopo un cambio pannolino d'emergenza, il terzo in 40 minuti, realizzato al buio pesto per non interrompere l'incanto della notte scesa fra noi, quando finalmente senti i loro respiri farsi pesanti e lenti e ti crogioli in pensieri tracotanti di vittoria. <br />
<br />
Quando senti di essere a un passo dal traguardo e sei quasi certa di avercela fatta, nonostante tutto, anche stasera. E allora che percepisci una vocina sottile che miagola: "marameo". <br />
<a name='more'></a>Ti chiedi se sia stata solo immaginazione. Nell'incertezza - mai farsi cogliere impreparati!- inizi a ritmare uno shhh lento e sordo. Ma la vocina si ripropone. Questa volta non ci si può sbagliare, si tratta di sillabe ben scandite. Ma-ra-me-o. Senza ombra di dubbio. Ma tu non ti fai smontare per così poco. Aggiungi allo shhh un movimento ritmico del busto, avanti e indietro avanti e indietro, avanti e indietro, come se li volessi cullare entrambi, quello del lettino a destra e quello del lettino a sinistra. Ma il nano biondo si incaponisce perché vuole dimostrare che la nuova parola di oggi gli è entrata bene in testa, seppur priva di significato ma non di utilità (evidentemente). E allora questa volta la urla. E tu speri che in fondo hai percepito male i decibel di volume con cui la nuova parola è stata espulsa dalle sue labbra e ti illudi che il nano grosso sia già sprofondato per bene nel sonno più buio. <br />
<br />
E in quella frazione di secondo in cui speri che in fondo non sia successo nulla di grave e che a breve potrai dedicarti a tutto quello che ti resta da fare in casa - sistemare la cucina, preparare i piatti per la lavastoviglie, sistemare la stanza da letto, preparare i vestiti per domani e magari rispondere anche a un paio di mail arretrate. Ma poi il nano grosso scoppia a ridere e manda fragorosamente in frantumi ogni tua illusione di una serata con orari normali. alessiahttp://www.blogger.com/profile/09461814132318260187noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-5994474739021025042.post-7049037161771300892014-05-19T02:10:00.000-07:002014-05-19T02:10:56.667-07:00Lo sviluppo del linguaggio nei bambini di due anni<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-vzYJRo88fMo/U3N8amNfXfI/AAAAAAAABHE/_z_BXS-SoJs/s1600/flinsotnes.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://3.bp.blogspot.com/-vzYJRo88fMo/U3N8amNfXfI/AAAAAAAABHE/_z_BXS-SoJs/s1600/flinsotnes.jpg" /></a></div>
Due anni e 4 mesi appena compiuti e parliamo ancora come gli uomini delle caverne neanche fossimo i Flinstones? I verbi rigorosamente all'infinito o alla terza persona singolare. E mai frasi più lunghe di 3 parole.<br />
<br />
Va bene che sono maschi, quindi geneticamente ritardati. Dicono che è normale, con i maschi. Il loro vocabolario è molto ampio, pare. Ma non sembrano ancora in grado di dimostrarlo. Farci una chiacchieratina davanti a un té quando? Ah, no, sono maschi. Posso associarmi solo a pizza, birra, calcio e rutto libero il sabato sera, dicono. <br />
<a name='more'></a>No grazie. Quando sarà, ne approfitterò per uscire con le amiche, vivere tra zulù non vorrà dire mica che io perda la dignità.<br />
<br />
I discorsi più lunghi li fanno fra loro e suonano più o meno così: uno fa l'elenco di tutti i conoscenti, da mamma e papà ai tipi visti mezza volta di cui ricordano il nome, li recita come allo stadio con enfasi e il punto interrogativo finale al che ti ti aspetti la hola dall'altro lato e invece la risposta è, dopo qualche secondo di concentrato silenzio, un semplice si o no, pollice verso, all'insù o all'ingiù. E il significato è lo stesso che al Colosseo: un no ti scaraventa nell'arena, un si ti salva. Al momento da cosa non è dato saperlo. Ancora non sanno spiegarlo, ovviamente.<br />
<br />
Se non sono d'accordo sulla risposta, discutono un po' fra loro: "No, mamma si. Mamma piace". Ma l'altro può essere di cattivo umore e dire: "No no, mamma no, no piace". E così finché non si stancano. O trovano il modo di mettersi d'accordo. Non si sa bene come, ma evidentemente fra loro risultano chiare le dinamiche di negoziazione.<br />
<br />
Finora non ci sono stati effetti collaterali significativi e papà e mamma risultano ancora più o meno al potere. O così credono loro.<br />
<div>
<br /></div>
<div>
<i>[post ripescato sugli appunti del cellulare che risale a qualche mese fa... mi ha fatto sorridere e l'ho condiviso lo stesso, anche se un po' anacronistico ormai, per fortuna!]</i></div>
alessiahttp://www.blogger.com/profile/09461814132318260187noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-5994474739021025042.post-70753678991724003782014-05-14T07:14:00.002-07:002014-05-14T07:14:18.519-07:00Io che mi credevo invincibile<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-bHq0-29q8Ws/U3N6E878ArI/AAAAAAAABG4/Rqk84A3Hhmk/s1600/ragazza+con+la+febbre.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://4.bp.blogspot.com/-bHq0-29q8Ws/U3N6E878ArI/AAAAAAAABG4/Rqk84A3Hhmk/s1600/ragazza+con+la+febbre.jpg" /></a></div>
Io che mi credevo invincibile.<br /><br />Sono crollata come una pera marcia ai piedi di un albero troppo carico a fine stagione. Eh si, sto proprio alla frutta, come in metafora.<br /><br />Dopo anni di fidato lavoro i miei anticorpi hanno dato forfait. Si sono ammutinati, o sono andati in vacanza, questo non l'ho capito. <a name='more'></a>Hanno lasciato una lettera in cui mi confessano che li ho messi troppo sotto pressione, negli ultimi anni.<br /><br />Me li immagino: a prendere il sole in spiaggia, mentre io sono spiaggiata su questo divano con una felpa del papi più grande di 4 misure, le tasche piene di fazzoletti accartocciati, la coperta di paperina, i capelli con i dread e gli occhi da pankabbestia dopo l'ultimo sballo.<br /><br />Ricordatemi così. Non mi è mai piaciuto essere banale.alessiahttp://www.blogger.com/profile/09461814132318260187noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5994474739021025042.post-54684205958400284052014-04-11T03:56:00.003-07:002014-04-11T03:56:26.461-07:00Torta alle carote<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-DE3-J8n_AtE/U0fKL0QXDjI/AAAAAAAABEo/4W5doFpC9YQ/s1600/Torta+carote+e+mandorle.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://3.bp.blogspot.com/-DE3-J8n_AtE/U0fKL0QXDjI/AAAAAAAABEo/4W5doFpC9YQ/s1600/Torta+carote+e+mandorle.jpg" height="320" width="240" /></a></div>
Non sono scomparsa. Sono viva e vegeta. Solo che con la Primavera sono arrivati tutta una serie di nuovi lavori e mi sembra di non avere più tempo per niente. In relatà sto bene e il tempo per le cose belle si trova sempre, no? Ecco, per esempio, ieri ho fatto una torta buonissima. Così ho pensato: quale migliore occasione per scrivere due righe sul blog? ;)<br /><a name='more'></a><br />Ingredienti:<br />230 gr carote<br />100 ml latte<br />100 gr mandorle<br />100 gr olio di semi<br />300 gr di farina<br />1 bustina di lievito per dolci<br />1 bustina di vanillina<br />1 pizzico di sale<br />200 gr zucchero (o poco più se amate i dolci ben zuccherati)<br /><br />Riducete zucchero e mandorle in farina con un robot da cucina.<br />Inserite le carote a pezzi e sminuzzate anche loro.<br />Trasferite in una ciotola e aggiungete tutti gli altri ingredienti: mescolate finché la crema non è omogenea. Trasferite il composto in una teglia e cuocet per 40 min a 160º.<br /><br />Per una merenda sana e golosa, preparate un bel bicchiere di latte di mandorla, aggiungete una cannuccia colorata e... godetevi la Primavera, le giornate lunghe e la nuova torta!alessiahttp://www.blogger.com/profile/09461814132318260187noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-5994474739021025042.post-17640203555373210502014-03-05T07:39:00.002-08:002014-03-05T07:39:35.814-08:00Fin troppo facile averne uno<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-v_cFMc8aKqs/UxdE-Xsca5I/AAAAAAAABB4/p6mh12gb03M/s1600/ombrello+trasparente+con+pioggia.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://2.bp.blogspot.com/-v_cFMc8aKqs/UxdE-Xsca5I/AAAAAAAABB4/p6mh12gb03M/s1600/ombrello+trasparente+con+pioggia.jpg" /></a></div>
Certo che con uno è tutto più semplice. Parlo di nani, ovviamente.<br />
<br />
Stamattina il Papi ha portato la pulce bionda a fare gli esami del sangue. Io che quando vedo un ago svengo anche se dista metri da me, figuriamoci se potevo permettermi di accompagnare il mio piccolo indifeso pulcino. Gli avrei trasmesso un'ansia pazzesca e probabilmente nel momento clou sarei scappata a gambe levate con il mio frugoletto. Di accompagnare il Papi non se ne parlava neanche, no grazie. Io resto a casa e mi godo il nano ricciolo, per una volta soli, io e lui. Lui che però non era proprio d'accordo. <br />
<a name='more'></a>Si è svegliato e ha chiesto subito di Dudu e ci ho messo un'ora per convincerlo che sarebbe tornato presto, e che adesso era dal dottore, con il Papi.<br />
<br />
L'ho lavato, cambiato e vestito in un batter d'occhio (ho scoperto che non dover ripetere le operazioni per due fa risparmiare il doppio del tempo!) e siamo usciti canticchiando la canzone dei nani che vanno a lavoro (noi invece ce ne andavamo a passeggio).<br />
<br />
Prima tappa: colazione al bar. Io e lui, seduti occhi negli occhi. Beh, non proprio. In effetti c'era anche Capitan Uncino tra noi, quel rompiballe. Si è anche mangiato un po' del mio cornetto al pistacchio e bevuto un po' del succo di pesca del mio nano. Comunque ci siamo fatti quattro chiacchiere, io e il mio ometto. E quanto è più facile essere in due, seduti al bar e avere tutto sotto controllo!<br />
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Poi siamo usciti. E dato che eravamo soli e un paio di occhi bastavano a controllarlo, l'ho lasciato libero di spingere il suo passeggino avanti e indietro sul marciapiede di fronte al bar, mentre io mi fumavo una sigaretta post caffé seduta in un tavolino esterno (non lo faccio mai, ma ogni tanto...!). Lui si divertiva da morire, ad essere così meravigliosamente libero. Passeggia passeggia, ci fermiamo davanti a una piccola edicola-libreria di quartiere e decidiamo di entrare. Ecco, quando sono due è impossibile entrare liberamente in un negozio perché rischiano di smontarlo. Invece, da soli, io e lui, abbiamo scelto 3 libri e un grandissimo puzzle di Peppa: ben 34 pezzi (neanche a dirlo, appena siamo arrivati a casa l'ha completato in 5 minuti, mentre io gli preparavo la pappa). E i libri sugli scaffali sono rimasti tutti al loro posto.<br />
<br />
Al supermercato è stato ancora più romantico: lui sul seggiolino che mi aiutava a mettere le cose nel carrello e mi dava baci allegri (anche se ogni tanto Uncino faceva capolino da dentro il suo giubbotto per tenere la candela) e nessuno che spingeva da dietro perché era arrivato il suo turno di stare seduto e non in piedi nel vagone grande. Senza contare che ho potuto fare provviste per una settimana, dato che finalmente nel carrello c'era spazio per la spesa, e non per l'altro mio nano.<br />
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Avrei voluto continuare la nostra dolcissima passeggiata ma alla cassa del supermercato ci siamo accorti che si era messo a diluviare e allora tutti imbacuccati, io con il mio ombrello, lui con il suo, siamo tornati a casa divertendoci un sacco: sotto l'ombrello non ci si bagna, wow!, e se è trasparente si vede anche la pioggia che cade dal cielo, doppio wow! Insomma, uno spasso. Neanche a dirlo, ovviamente, anche qui, troppo facile averne uno. E ogni tanto piace anche a me.alessiahttp://www.blogger.com/profile/09461814132318260187noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-5994474739021025042.post-26056792241170419122014-02-24T01:15:00.000-08:002014-02-24T01:15:12.269-08:00Bambini al ristorante: vietato l'ingresso - di AE<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-eYL4mMM8BYQ/UvDBhyLsHBI/AAAAAAAAA_o/pmH80x-WrSk/s1600/cena-romantica-candele-rose.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://2.bp.blogspot.com/-eYL4mMM8BYQ/UvDBhyLsHBI/AAAAAAAAA_o/pmH80x-WrSk/s1600/cena-romantica-candele-rose.jpg" height="320" width="261" /></a></div>
Il primo, quello che ha poi fatto gridare allo scandalo, sembra sia proprio in provincia di Brescia: alcuni ristoranti vietano l’ingresso ai bambini. Apriti cielo… e io “ma grazie al cielo!”. Mi sono limitata a leggere l’<a href="http://www.dissapore.com/grande-notizia/bambini-al-ristorante-da-sirani-non-possono-entrare/">articolo</a> puro e semplice così com’è comparso sul mio monitor l’altra mattina, senza leggere le polemiche a commento, perché io la mia idea già ce l’ho.<br />
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Ma insomma, non capisco cosa ci sia di male a voler consumare una cena in santa pace, a volte pure io non vorrei cenare con i miei figli, pensa un po’, eppure mi tocca! <br />
<a name='more'></a>Perché dovrei far subire ad altre persone la loro rumorosa presenza? Io che vado al supermercato senza figli per avere un’ora di pace, quando sento strillare quelli degli altri mi innervosisco, ecchecavolo era la mia ora d’aria, pure quelli degli altri devo subirmi?<br />
<br />
Non c’è nulla di più fastidioso che avere accanto un tavolo con bambini lamentosi, capricciosi e magari pure maleducati! E, badate bene, sono mamma, ho due maschi in età prescolare, credetemi ne ho viste eh… parti da casa che sono due angeli, si siedono a tavola e diventano due trogloditi! Può capitare si, purtroppo…<br />
<br />
Quindi immagina: quella sera hai fatto di tutto per lasciare i bambini dai nonni, salti mortali per prepararli, per avere tu una volta tanto un aspetto decente, perché una cena tranquilla tu e tuo marito ve la meritate, per avere quel tanto agognato pezzettino di vita solo per voi (lo raccomandano tutti per mantenere una sana vita di coppia), per parlare in modo normale come due adulti possono fare, come due genitori dovrebbero fare e…. traaaaack, scopri che il ristorante scelto è peggio della tua cucina l’altra sera quando i bambini hanno deciso di fare la gara di rutti… il vantaggio è quello che poi alla fine hai voglia di rivedere i tuoi figli e ti convinci che forse non sono poi così male, dai c’è di peggio; lo svantaggio? Ma una cena tranquilla noi, mai??? Neppure a pagarla…
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<div class="MsoNormal" style="margin-right: 248.0pt; tab-stops: 537.0pt;">
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alessiahttp://www.blogger.com/profile/09461814132318260187noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-5994474739021025042.post-14595067893164217772014-02-17T01:48:00.001-08:002014-02-17T01:48:25.500-08:00Una vacanza di coppia. Si fa per dire.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-9x0-NNRFWp4/UwHav6Y_ACI/AAAAAAAABA0/T6XG_tJgwJA/s1600/Etna.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://1.bp.blogspot.com/-9x0-NNRFWp4/UwHav6Y_ACI/AAAAAAAABA0/T6XG_tJgwJA/s1600/Etna.jpg" height="320" width="320" /></a></div>
<span style="background-color: white; color: #898f9c; font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 12.727272033691406px; line-height: 18px;">Tu organizzi tutto per bene, in anticipo. Scegli con cura il posto: un lusso semplice, uno chef strepitoso, la SPA dei miracoli. All'ombra del grande vulcano. Arriva il giorno e un abbagliante sole primaverile premia i tuoi sforzi. Esci lasc</span><span class="text_exposed_show" style="background-color: white; color: #898f9c; display: inline; font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 12.727272033691406px; line-height: 18px;">iando i nani poco convinti, non ci pensi per non fare salire il magone dei sensi di colpa. Eh no. Capita ogni morte di papa. Ce le meritiamo tutte, 26 ore di relax. Mentre lo pensi, ti sembra un'eternità. Arrivi a destinazione e il posto non ti delude neanche un po'. Indossi l'accappatoio, inforchi le ciabattine e prima di fiondarti a farti risvoltare come un calzino da abili mani di Fata chiami casa, giusto per. Lorenzo ha 39 di febbre, però tranquilli, divertitevi, ciao.<br /><br />Questa non si chiama sfiga. Questo è farlo apposta.</span><br />
<span class="text_exposed_show" style="background-color: white; color: #898f9c; display: inline; font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 12.727272033691406px; line-height: 18px;"><br /></span>
<span class="text_exposed_show" style="background-color: white; color: #898f9c; display: inline; font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 12.727272033691406px; line-height: 18px;"></span><br />
<a name='more'></a><span class="text_exposed_show" style="background-color: white; color: #898f9c; display: inline; font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 12.727272033691406px; line-height: 18px;"><br /></span><br />
<i><span class="text_exposed_show" style="background-color: white; color: #898f9c; display: inline; font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 12.727272033691406px; line-height: 18px;">Info & Tips:</span><span class="text_exposed_show" style="background-color: white; color: #898f9c; display: inline; font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 12.727272033691406px; line-height: 18px;">- La <b>location i</b>n questione era lo <a href="http://shalai.it/">Shalai</a>, un posto incantevole situato nel cuore di Linguaglossa, un adorabile paesino nerissimo abbarbicato sul vulcano Etna, dove in questi giorni si scia guardando il mare. </span></i><br />
<i><span class="text_exposed_show" style="background-color: white; color: #898f9c; display: inline; font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 12.727272033691406px; line-height: 18px;">- Qui abbiamo trovato una piccola ma deliziosa <b>SPA </b>e soprattutto due abili massaggiatrici: il massaggio Shalai (su un lettino ad acqua tiepida e con cromoterapia) in versione decontratturante è vivamente consigliato a chi, come me, passa le giornate china sul computer o con nani in braccio: ecco, sarò gobba tra qualche anno, ma almeno oggi sto meglio. </span></i><br />
<i><span class="text_exposed_show" style="background-color: white; color: #898f9c; display: inline; font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 12.727272033691406px; line-height: 18px;">- Di ritorno dalla SPA, attraversando i locali di ingresso nei nostri profumati accappatoi bianchi ci siamo imbattuti in una vivace ragazza riccia dagli occhi allegri in attesa alla reception, con un enorme pacco di costruzioni giganti nella mano destra e un borsone alla Mary Poppins nella sinistra. Ovviamente le ho fatto il terzo grado, sotto gli occhi sgranati del Papi che ancora oggi si chiede come diavolo faccia ad essere così curiosa e a non far tacere la mia curiosità in nessuna occasione. Maria Concetta, questo il nome della simpatica ricciolina, è un'educatrice al nido del paese e <b>baby sitter</b> di fiducia allo Shalai. Arriva con il suo armamentario di giochi, si piazza nel salone affrescato del primo piano e intrattiene i bambini, dando la possibilità ai genitori di cenare con calma al ristorante dell'albergo o di uscire e fare una passeggiata tranquilli. Lei si occupa anche di farli cenare, eventualmente. </span></i><br />
<i><span class="text_exposed_show" style="background-color: white; color: #898f9c; display: inline; font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 12.727272033691406px; line-height: 18px;">- La <b>scuola di scii </b>accetta bimbi dai 3 anni in su.</span></i><br />
<i><span class="text_exposed_show" style="background-color: white; color: #898f9c; display: inline; font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 12.727272033691406px; line-height: 18px;">- Vi consiglio la mezza pensione. Risparmiate parecchio e mangiate nel miglior <b>ristorante </b>della zona. Lo chef Giovanni Santoro non vi deluderà.</span></i><br />
<i><span class="text_exposed_show" style="background-color: white; color: #898f9c; display: inline; font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 12.727272033691406px; line-height: 18px;"><br /></span></i>alessiahttp://www.blogger.com/profile/09461814132318260187noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-5994474739021025042.post-5404956062361309592014-02-05T01:58:00.000-08:002014-02-05T01:58:43.851-08:00Chiacchiere scoordinate di una mamma con il mal di testa - parte II - di AE<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-3kJzj8cMRGQ/Uut-C-IcXfI/AAAAAAAAA_Q/D_k5Nb_oAYs/s1600/san+valentino+def.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://3.bp.blogspot.com/-3kJzj8cMRGQ/Uut-C-IcXfI/AAAAAAAAA_Q/D_k5Nb_oAYs/s1600/san+valentino+def.jpg" /></a></div>
Edoardo ha appena ricevuto il suo secondo due di picche, questa volta da Carolina. “Se poi alla mensa le regali un semino di mela (cosa si aspettava, un solitario? Eh, le ragazze di oggi, come le capisco!) e la approcci con una mossa di karatè come ti ho visto fare… Hai voglia, ne riceverai di due di picche caro mio, fatti le ossa…”. <br />
<a name='more'></a><br />
Eh si, dopo aver sputato il rospo si è fatto un pianto inconsolabile, gli ho spiegato che forse la proposta di matrimonio subito spaventa un po’!<br />
Sentiranno che si avvicina San Valentino? Ho chiesto ad entrambi “cos’è per voi l’amore?”.<br />
Vittorio: quando due si vogliono bene, sposare e avere tanti bambini.<br />
Edoardo: quando due si baciano in bocca e vogliono sposarsi.<br />
<br />
Ieri hanno sfogliato per intero il nostro album di matrimonio.<br />
Edoardo: ma mamma noi dove eravamo?<br />
Vittorio: saremo stati dai nonni…<br />
Edoardo: sai mamma che quando ti sei sposata eri più bella di adesso? Con quelle molle ne capelli poi, stavi benissimo e se cadevi potevi anche rimbalzare!alessiahttp://www.blogger.com/profile/09461814132318260187noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-5994474739021025042.post-45285941743353279362014-02-03T02:26:00.001-08:002014-02-03T02:44:00.566-08:00Chiacchiere scoordinate di una mamma con il mal di testa - parte I - di AE<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-95ZsdUORUKk/Uut9aLkiKrI/AAAAAAAAA_I/oVWE_VzVu1E/s1600/luce+in+fondo+al+tunneldef.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://4.bp.blogspot.com/-95ZsdUORUKk/Uut9aLkiKrI/AAAAAAAAA_I/oVWE_VzVu1E/s1600/luce+in+fondo+al+tunneldef.jpg" /></a></div>
Le più affezionate l’avranno notato, no? Oh qui Alessia latita, a momenti mando avanti io questo blog!!! Ricette e recensioni, recensioni e ricette; cosa volete che vi dica? Mi piace far da mangiare, e questo non vuol dire che sia brava, mi piace e basta, almeno tanto quanto leggere, e questo non vuol dire che legga sempre libri interessanti o che parlano di <br />
<a name='more'></a>mamme/bambini/educazione/bruchi/pulci… (ah avrei anche una passione sfrenata per il lavoro a maglia, ma diciamolo a bassa voce, non vorrei che mi censurasse, tanto un tutorial di maglia non me lo passerebbe manco…). Da un momento all’altro mi aspetto il capo “Anna? Qualche post caruccio che non parli di cibo e libri???”. Sì, me la sento, è lei, la padrona di casa che come tutte le bimamme ha passato il suo secondo inverno tra virus di ogni tipo. Tranquilla Alessia, ancora qualche anno e avrete tutti gli anticorpi necessari per andare alla scuola primaria! <br />
<br />
Giusto per far due chiacchiere, vi aggiorno sulla nostra vita attuale:<br />
<br />
- La settimana prossima iscriverò i bambini alla scuola primaria, appunto (oddio, già? Come sono grandi, sembrano nati ieri e bla bla bla, questo ritornello mi accompagna almeno tanto quanto quello “ma sono gemelli?” “ma a scuola li divideranno?” e bla bla bla)<br />
<br />
- Imperterriti continuiamo a frequentare i corsi di karatè con relativi stage per l’avanzamento di grado (al prossimo ci vorrà pure il caschetto… dite che c’è da preoccuparsi?!)<br />
<br />
- Il maestro dice che bisogna mangiare più frutta e verdura: quindi ora mangiano mela e kiwi anche a colazione, io sono anni che lo ripeto, ma se lo dice lui… ah dice anche che bisogna combattere e difendersi solo quando è a rischio la vita, avere molto autocontrollo e non cedere alle provocazioni… ecco, questa parte non l’hanno ancora metabolizzata, sono anni che lo ripeto…<br />
<br />
- Il calvario della logopedia ormai fa parte della nostra routine settimanale<br />
<br />
- Vittorio soffre di tachicardia e si è piagato incisivi e canini contro il divano; edoardo è geloso, tutte le fortune a suo fratello: pronto soccorso e visite di controllo varie toccano sempre al fratello fortunato e a lui non rimane che andare all’asilo… alle prossime ha deciso che dovrà essere presente come supporto morale (ok, mi sta bene, pur di non sentirlo lagnarsi per settimane)<br />
<br />
- Io sono alla continua ricerca di ricette assaporate e assaggiate qua e là che voglio riprodurre nella mia umile cucina ma i risultati ultimamente sono scarsi: insomma perché non si può saper fare i biscotti uguali a quelli della forneria??? Lo trovo uno scandalo, prima o poi ci devo riuscire! E la torta di Asiago? Con ricetta tanto protetta da brevetto che non la si può nemmeno chiamare per nome altrimenti ti arrestano? Bisogna assolutamente fare un giro da quelle parti con relativa scorta…<br />
<br />
Questo è quanto! In bocca al lupo ragazze (e ragazzi!), in bocca al lupo Alessia e vedrai che prima o poi la luce in fondo al tunnel la vedi (e come diceva una mia cara amica “non illuderti, è solo un’altra mamma che fa la retro!).alessiahttp://www.blogger.com/profile/09461814132318260187noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5994474739021025042.post-25010719772088993312014-01-30T04:34:00.000-08:002014-01-30T04:34:37.126-08:00Rose del deserto - di AE<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-DOFJIE1dHLU/UupGi9jQSUI/AAAAAAAAA-0/bNvRThrT43M/s1600/rose+del+deserto.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://4.bp.blogspot.com/-DOFJIE1dHLU/UupGi9jQSUI/AAAAAAAAA-0/bNvRThrT43M/s1600/rose+del+deserto.jpg" height="300" width="320" /></a></div>
Parliamo di un classico, le ricette per questi biscotti sono infinite, vi propongo la mia che vi prometto non vi deluderà!<br /><br />Ingredienti:<br />150 gr farina<br />150 gr fecola di patate<br />150 gr di burro<br />200 gr di zucchero<br />2 uova<br />1 bustina di lievito<br />1 pizzico di sale<br />Scorza grattugiata di mezzo limone (o 1 cucchiaino di aroma al limone)<br />1 confezione di corn flakes <a name='more'></a><br />E’ possibile dimezzare le dosi, con queste vengono circa 60 biscotti.<br /><br />Unire tutti gli ingredienti, tranne i corn flackes; lavorare bene il tutto per qualche minuto in una impastatrice o robot elettrico. L’impasto dovrebbe risultare abbastanza compatto e appiccicoso. Prelevare una noce di impasto e tuffarlo in una ciotola riempita con i cereali, farli aderire bene passandoli fra le mani come si fa con le polpette. Continuare così per formare circa 60 biscotti. Riporre in forno statico a 180° per 15 minuti, su carta da forno ben distanziati fra loro perché aumenteranno circa il doppio del volume. Far raffreddare e spolverizzare generosamente di zucchero a velo vanigliato.alessiahttp://www.blogger.com/profile/09461814132318260187noreply@blogger.com0